24 Giugno 2014
Il SAP, col Segretario Nazionale Michele Dressadore, assieme alle altre sigle, ha incontrato il Vice Capo Prefetto Piantedosi – accompagnato dal Dr. Ricciardi (Direttore delle Relazioni Sindacali), dalla Dr.ssa Carlini del TEP e dal Dr. Bui della Segreteria del Dipartimento – per discutere il transito dall’attuale sistema di gestione delle competenze al c.d. Cedolino Unico per le Amministrazioni Pubbliche: si tratta dell’acquisizione, a termini di legge, della competenza per l’elaborazione di stipendio, straordinari e indennita’ accessorie da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Per tale servizio la Polizia di Stato da vari anni si avvale di una ditta esterna incaricata, mentre le altre Forze di Polizia Civili hanno già compiuto il passaggio e quelle militari, come le Forze Armate, provvedono autonomamente, ossia con risorse interne.
Il Vice Capo ha inteso spiegare che gli obbiettivi di risparmio (annullamento dell’esternalizzazione) e la disponibilita’ delle risorse tecnico-specialistiche messe a disposizione dal MEF ci mettono nelle condizioni di programmare il cambiamento già dal primo gennaio del prossimo anno, quando invece il termine massimo posto ci consentirebbe di attendere ulteriori 12 mesi, tempo che gli organismi militari intendono sfruttare per intero. Il Prefetto ha precisato che il lavoro che si sta svolgendo intende portare ad un ‘passaggio indolore’ dall’uno all’altro sistema, cioe’ con l’intento di far si’ che il personale interessato non si debba nemmeno accorgere della variazione gestionale.
Tutti i rappresentanti del personale ed in particolare il SAP hanno espresso perplessita’, innanzitutto in ordine alle passate scelte che hanno lasciato il Dipartimento in balia dei soggetti esterni appaltatori e percio’ alle fallimentari politiche di gestione susseguitesi negli anni, poi in relazione all’ormai insopportabile regolarita’ con cui l’Amministrazione convoca i tavoli di confronto per comunicare decisioni rispetto alle quali vi e’ solo l’onere di soccombere, adeguarsi. Altrettanto sistematicamente si registra che le Forze di Polizia militari e le Forze Armate sono in grado di smarcarsi e procedere con modalita’ preferibili e piu’ vantaggiose.
Anche in questo specifico tema i rischi connessi al transito anticipato alla gestione del MEF, in particolare relativi alla rigidita’ del sistema, ai dubbi sulla disponibilita’ dei fondi scorta ed alla refrattarieta’ alle contabilita’ speciali, ma anche ai ritardi ed alle imprecisioni che hanno caratterizzato l’esperienza dei Penitenziari e dei Forestali, la scelta attendista dei militari – speranzosi magari nell’ennesima leggina di esonero – appare scaltra e piu’ vantaggiosa.
Il SAP ha posto un particolare accento sul rischio che eventuali disagi di carattere pratico nel regolare incasso delle competenze causino un ulteriore insopportabile malessere nei poliziotti, gia’ bersaglio di una serie di pesanti vessazioni, in specie sul versante economico. Il confronto e’ stato aggiornato.
Il Vice Capo ha inteso spiegare che gli obbiettivi di risparmio (annullamento dell’esternalizzazione) e la disponibilita’ delle risorse tecnico-specialistiche messe a disposizione dal MEF ci mettono nelle condizioni di programmare il cambiamento già dal primo gennaio del prossimo anno, quando invece il termine massimo posto ci consentirebbe di attendere ulteriori 12 mesi, tempo che gli organismi militari intendono sfruttare per intero. Il Prefetto ha precisato che il lavoro che si sta svolgendo intende portare ad un ‘passaggio indolore’ dall’uno all’altro sistema, cioe’ con l’intento di far si’ che il personale interessato non si debba nemmeno accorgere della variazione gestionale.
Tutti i rappresentanti del personale ed in particolare il SAP hanno espresso perplessita’, innanzitutto in ordine alle passate scelte che hanno lasciato il Dipartimento in balia dei soggetti esterni appaltatori e percio’ alle fallimentari politiche di gestione susseguitesi negli anni, poi in relazione all’ormai insopportabile regolarita’ con cui l’Amministrazione convoca i tavoli di confronto per comunicare decisioni rispetto alle quali vi e’ solo l’onere di soccombere, adeguarsi. Altrettanto sistematicamente si registra che le Forze di Polizia militari e le Forze Armate sono in grado di smarcarsi e procedere con modalita’ preferibili e piu’ vantaggiose.
Anche in questo specifico tema i rischi connessi al transito anticipato alla gestione del MEF, in particolare relativi alla rigidita’ del sistema, ai dubbi sulla disponibilita’ dei fondi scorta ed alla refrattarieta’ alle contabilita’ speciali, ma anche ai ritardi ed alle imprecisioni che hanno caratterizzato l’esperienza dei Penitenziari e dei Forestali, la scelta attendista dei militari – speranzosi magari nell’ennesima leggina di esonero – appare scaltra e piu’ vantaggiosa.
Il SAP ha posto un particolare accento sul rischio che eventuali disagi di carattere pratico nel regolare incasso delle competenze causino un ulteriore insopportabile malessere nei poliziotti, gia’ bersaglio di una serie di pesanti vessazioni, in specie sul versante economico. Il confronto e’ stato aggiornato.
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