PAOLONI ALLA TRASMISSIONE ITALIA CITTÀ APERTA (CUSANO TV)

PAOLONI ALLA TRASMISSIONE ITALIA CITTÀ APERTA (CUSANO TV)

Il Comparto Sicurezza sembra attraversare un periodo difficile, anche perché dopo Cospito gli anarchici hanno avuto una spinta propulsiva nell’agire e oltre a manifestare hanno anche iniziato a lanciare...

Il Comparto Sicurezza sembra attraversare un periodo difficile, anche perché dopo Cospito gli anarchici hanno avuto una spinta propulsiva nell’agire e oltre a manifestare hanno anche iniziato a lanciare molotov contro la Polizia. Una molotov è stata lanciata al termine di alcune manifestazioni di antagonisti non autorizzate contro il Commissariato Prenestino. Paoloni, come sottolineato più volte, dichiara che il compito della Polizia non è solo gestire la sicurezza ma è anche quello di permettere a chiunque di poter manifestare liberamente il proprio pensiero nel limite e nel rispetto della Costituzione, pacificamente e senza armi.

«Questi anarchici antagonisti utilizzano strumenti diversi, illeciti e questi chiaramente vanno contrastati e vanno fermati». Ma la situazione potrebbe degenerare se qualcuno fornisse a questi soggetti «una qualsiasi patente di legittimità. E’ importante in questo momento che le Istituzioni e la politica siano compatte e che non legittimino mai questi episodi di violenza. Esprimere un’idea e una cosa farlo con comportamenti criminali e pericolosi è tutt’altro…».

La giornalista fa una riflessione sulle difficoltà del comparto nell’affrontare molti problemi tutti insieme e fa riferimento alla carenza di organico.

A tal proposito Paoloni è dettagliato e descrive l’ulteriore taglio di 10.000 unità dopo la legge Madia come un depotenziamento addizionale del comparto, con 96/97 mila unità e con tali numeri «è facile capire che non si può arrivare dappertutto» ma sottolinea come nell’ultima legge di bilancio siano stati previsti incrementi di organico e garantito il turnover al cento per cento. Non manca una domanda sulle difficoltà che sta affrontando la Polizia Penitenziari a cui Paoloni risponde «Noi abbiamo sostenuto le attività dei sindacati della polizia penitenziaria ma purtroppo è un dato di fatto, è qualcosa che noi subiamo. Le aggressioni alla polizia penitenziaria sono aumentate. Il problema è che non fa notizia».

 

 

 

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