«Sotto ogni divisa c’è una donna, c’è un uomo con la sua dignità e che ha il diritto di tornare a casa sano e salvo dalla propria famiglia». Ad affermarlo è stato il Segretario Generale del SAP, Stefano Paoloni, intervistato da Radio 24, la radio de Il Sole 24 ORE. «Non va mistificata la realtà, perché a Pisa i colleghi si sono trovati schiacciati tra il mezzo che era stato messo per bloccare l’accesso a Piazza dei Cavalieri e i manifestanti avevano cominciato a spingere, a fare pressione sugli agenti, a dare calci, pugni e a sputare. È stata messa a rischio l’incolumità dei miei colleghi», ha precisato Paoloni, sottolineando che, al contrario, durante le manifestazioni degli agricoltori è accaduto diversamente, «gli organizzatori hanno sempre concordato le modalità e non ci sono mai stati contatti con le forze dell’ordine».
«L’individuazione di protocolli molto chiari potrebbe aiutare. Al momento – ha risposto nel corso dell’intervista il Segretario Generale del SAP – non ci sono protocolli operativi, ci sono tecniche operative». Un esempio di protocollo? «Un cuscinetto di sicurezza di due metri tra le forze di polizia e manifestanti, salvaguarderebbe entrambe le parti. Non è un difetto del Ministero dell’Interno, da sempre mancano indicazioni in tal senso, serve la norma, non è sufficiente l’indicazione».
«Le polemiche di questi ultimi giorni stanno creando veramente una situazione di tensione abbastanza importante» e si è venuto a creare «un clima difficile e complesso che in un certo senso probabilmente farà venire meno anche un po’ di serenità a chi deve operare in situazioni particolarmente critiche. È chiaro che dovremo cercare di fare sempre il nostro dovere con massima serenità e attenzione».
In merito ai recenti interventi del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, Paoloni ha ricordato che «giustamente deve esprimere quello che ritiene sia giusto in quel momento storico. È chiaro che però il messaggio che è arrivato nei confronti delle forze dell’ordine è un messaggio che mette in discussione l’autorevolezza rispetto a determinati fatti. Poi ha preso posizioni assolutamente differenti quando è stata assaltata la volante a Torino, dove ha espresso solidarietà e vicinanza a tutto il corpo e a tutti i colleghi che hanno subito l’aggressione».
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