Il lungo percorso per la revisione del Regolamento per l’attività dei servizi di sicurezza e soccorso in montagna effettuati dagli operatori della Polizia di Stato in possesso della specifica abilitazione ha trovato finalmente un momento di sintesi nella recente riunione svolta al Ministero e presieduta dalla Dr.ssa Colonna della DAGEP. Il confronto sulla nuova stesura dello strumento normativo non ha riscontrato divergenze se non in pochissimi punti. La questione principale, che ha movimentato la discussione, è senza alcun dubbio la problematica relativa alla palese disaffezione del personale specializzato che in larghissima parte – parliamo di circa 400 unità – non chiede di prendere parte all’impiego. Il fenomeno, recentissimo, è comunque emerso dopo un lungo periodo di progressiva contrazione sia del numero di operatori concessi che delle sedi coperte.
Con l’approssimarsi di due appuntamenti straordinariamente importanti come le Universiadi di Torino 2025 e le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, il Dipartimento si è reso conto che il trend attuale non consentirebbe di mettere insieme il contingente di specialisti utile a garantire i servizi che le gare aggiungeranno al carico di lavoro ordinario sui comprensori vigilati. Per innescare una controtendenza la DAGEP ha proposto l’assegnazione di un incentivo molto consistente, ben 2 punti utili alla graduatoria, per chi svolge servizio in una località diversa da quelle indicate nella domanda: in questo modo si dovrebbe poter convincere chi non fa domanda a causa della conclamata impossibilità di ottenere l’incarico per la stazione sciistica desiderata per carenza di titoli, facendogli guadagnare la possibilità di arrivarci più in fretta.
Il SAP, oltre ad esprimere perplessità sull’efficacia del predetto meccanismo, rispetto ad esempio a agli incentivi di tipo economico (vedasi nostra richiesta su indennità di soccorso), ha posto l’accento sulla necessità di stabilire un monte ore straordinari adeguato e separato, in modo da non gravare su quelli degli uffici di appartenenza, e di creare il “giorno cuscinetto” a fine aggregazione per compiere le operazioni di chiusura e debriefing.
Soprattutto ha rimarcato la modalità poco convincente con cui il Dipartimento ha deciso di approcciare la ricerca di una soluzione alle difficoltà sopra descritte: posto che per anni ci siamo invano sgolati nel tentativo di far comprendere quell’importanza del servizio piste che oggi è ritenuto addirittura, giustamente ancorché tardivamente, strategico per l’immagine della Polizia, la ricerca delle correzioni e di miglioramenti meritava una discussione più aperta ed approfondita.
Il tavolo ha comunque espresso anche qualche altra proposta per premiare la mansione, sul modello del lungo servizio in OP, per esempio, ma al contempo ha cassato le possibili innovazioni sui titoli utilizzabili per la graduatoria, salvo il già citato poderoso premio al servizio in località non preferita che invece resterà.
La delegazione dipartimentale, dopo aver recepito queste ulteriori osservazioni, elaborerà una nuova stesura del testo che presumibilmente sarà quella definitiva.
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