NON ERA UN CRETINO ORA SI CHIEDA SCUSA

NON ERA UN CRETINO ORA SI CHIEDA SCUSA

Polizia: assolto agente che fu definito ‘cretino’ da Pansa, Sap ‘ora prefetto chieda scusa’ ‘Termine usato da allora capo Polizia ci lasciò tutti esterrefatti, il collega ha subito per...
ansa - pansa - Il capo della Polizia Alessandro Pansa, durante la conferenza nazionale sui furti di rame, il 22 novembre 2013 nella sede delle Ferrovie dello Stato a Roma. ANSA/ GUIDO MONTANI

Polizia: assolto agente che fu definito ‘cretino’ da Pansa, Sap ‘ora prefetto chieda scusa’

‘Termine usato da allora capo Polizia ci lasciò tutti esterrefatti, il collega ha subito per 6 anni disumana gogna mediatica’

Roma, 29 feb. (Adnkronos)

(Sib/AdnKronos)

“Pansa deve chiedere scusa per un termine che ci lasciò tutti esterrefatti all’epoca”. E’ quanto sottolinea con decisione Stefano Paoloni, segretario generale del Sindacato Autonomo di Polizia in merito all’assoluzione del poliziotto che nel 2014 fu definito ‘cretino’ dal Prefetto Pansa, allora Capo della Polizia.

I fatti risalgono al 12 aprile 2014: durante una manifestazione dei movimenti per il diritto alla casa a Roma, Deborah Angrisani accusò un poliziotto di essere stata calpestata da quest’ultimo mentre lei era caduta a terra. Senza fare alcuna verifica l’allora capo della Polizia, Alessandro Pansa, parlò di “…un cretino da identificare”.

“Ora, a distanza di 6 anni, le motivazioni che scagionano il collega, il quale, in realtà aveva accidentalmente appoggiato un piede, durante la manifestazione, sulla Angrisani. Il tribunale di Roma ha stabilito che il gesto – evidenzia Paoloni – è stato del tutto involontario e avvenuto in una situazione di grande concitazione causata da manifestanti violenti e da situazioni di pericolo. Nella sentenza si legge ‘l’imputato va comunque assolto per assenza della volontarietà ed intenzionalità nella condotta delittuosa così come accertata, perpetrata peraltro durante lo svolgimento e nei limiti del suo servizio’. In sintesi il poliziotto ha fatto il suo dovere”.

Anzi, aggiunge Paoloni, “risulta anche, sempre nelle motivazioni della sentenza, che in altri filmati, il collega aveva aiutato diversi manifestanti in difficoltà a rialzarsi. Nonostante che il suo comportamento fosse risultato subito esemplare, a causa del termine proferito all’epoca da Alessandro Pansa, che lo definì appunto un cretino, il collega ha subito per ben sei anni una disumana gogna mediatica. Ora che gli è stata data giustizia ci auguriamo che Alessandro Pansa, lette le motivazioni della sentenza, chieda almeno scusa al collega”.

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