Il 2 febbraio 2017 ho illustrato alla comunità interna lo spaccato della situazione con un’analisi dettagliata di cifre e futuro. Successivamente si sono modificate alcune sfumature nel riordino delle carriere, ma la sostanza era quella.
Sono tre anni, dal 2015, da quando è stato inserito il bonus delle 80 euro che avevo già detto avrebbe rappresentato un nodo estremamente dolente che prima o poi sarebbe arrivato al pettine e che avrebbe sacrificato il riordino delle carriere. Insomma, serviva unicamente a gettare fumo negli occhi ai colleghi. Se dopo 3 anni di totale predicazione in questa direzione, la comunità interna non aveva ancora compreso la reale situazione e aveva creduto alla consorteria che dava ad intendere che le 80 euro non ce li avrebbero toccati e sarebbero rimasti sullo stipendio, bè io sono disarmato!
Forse è ora che cominciate a seguire queste dinamiche nazionali senza farsi schiacciare dalle miserie quotidiane, perché sono certamente importanti gli aspetti con i quali tutti i giorni ci misuriamo, ma la mannaia delle scelte sbagliate a livello centrale finisce con il colpirci in maniera irrimediabile. Ci siamo sentiti come dei coyoti nel deserto, il Ministro Alfano usciva con dei comunicati farlocchi e i consortieri gli andavano dietro, additandoci come Sappinocchi, perché sostenevano che noi raccontavamo bugie. Oggi, la sberla della busta paga calata, spero faccia ravvedere la comunità interna e la porti a fare le giuste e opportune valutazioni. Non siamo tutti uguali e non è possibile generalizzare. Generalizzare significa autoingannarsi per auto assolversi e deresponsabilizzarsi. TROPPO COMODO. Se i consortieri hanno agito deplorevolmente è perché gli è stato consentito dalle loro comunità.
Per i centri sociali noi siamo dei picchiatori frustrati, per altri dei taglieggiatori di straniere e moldave, taglieggiatori di ristoratori e camionisti e chi più ne ha, più ne metta. Voi vi sentite tali? No! Queste sono delle generalizzazioni assurde, così come sono assurde quelle di mischiare tutti i movimenti sindacali. Il Sap 2.0 conduce una battaglia di verità e di giustizia per una nuova Polizia da quattro anni, e tutti voi battendo su google quattro parole chiave: Tonelli, Sap, tagli, sicurezza, potrete verificare che non siamo tutti uguali, che dobbiamo smettere di venderci per la miseria quotidiana.
Io non sono uguale ad un consortiero e il SAP non è consorteria.
Il SAP pubblicherà nei prossimi giorni quello che abbiamo proposto e denunciato in questi tre anni su questa questione delle 80 euro, del riordino delle carriere e delle infauste conseguenze.
Devo dire che sono veramente dispiaciuto per coloro che hanno ascoltato la nostra voce e hanno dato fiducia al Sap… a tutti gli altri gli sta meglio di un vestito nuovo. Forse questa sberla farà ragionare e forse farà ragionare ancora di più lo sberlone che arriverà con il contratto di lavoro, perché la gran parte dei poliziotti sommando i benefici di questo sriordino, della riparametrazione e del nuovo contratto di lavoro, resteranno comunque sotto gli 80 euro che da questo mese non sono più in busta paga. Svegliatevi colleghi! Perché la Polizia può cambiare solo se cambiate voi.
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