4 Ottobre 2013
La probita’ professionale e soprattutto l’onesta’ intellettuale producono sempre conseguenze, nel bene come nel male. Quando si ha il coraggio di dire la verita’, di scrivere le cose per quello che sono e di non omologarsi a certi cliche’ di comodo, spesso si rischia sul piano personale. Lo sanno bene i Poliziotti, che mettono a repentaglio la loro vita ogni giorno. Lo sanno bene anche alcuni giornalisti amici come Massimo Numa, che da anni segue per La Stampa – con obiettivita’ e coerenza – le vicende delle Valdisusa. Le lettere, gli insulti, gli attacchi, i proiettili non sono bastati a chi, da tempo, lo minaccia per le cose che scrive. Adesso siamo passati alle bombe e chissa’ cos’altro ancora potra’ succedere. A Massimo deve arrivare fortissima la solidarieta’ delle donne e degli uomini in divisa, di tutti gli iscritti al Sindacato Autonomo di Polizia, della Segreteria Generale ed in particolare del Segretario Generale Nicola Tanzi. Ma, soprattutto, vogliamo rassicurare Numa su una cosa. Gli “anonimi” (si fa per dire) che hanno compiuto questo vigliacco gesto non resteranno impuniti. Un grandissimo abbraccio da tutti noi.
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Massimo Montebove    
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