28 Giugno 2013
CARCERI: SAP, NO AD AMNISTIE E INDULTI, APPELLO A GOVERNO
‘CON DELINQUENTI IN LIBERTA’ NOSTRO LAVORO E’ INUTILE’
ROMA (ANSA) – ROMA, 29 GIU – “L’Italia e’ stata spesso il Paese dei provvedimenti di grazia, delle amnistie, degli indulti, senza contare le varie modifiche occorse negli anni al codice penale e soprattutto al codice di procedura penale, che hanno trasformato la certezza della pena nell’incertezza dell’esecuzione della stessa. Provvedimenti ‘cerotto’ che non solo non hanno mai risolto il problema del sovraffollamento delle carceri, ma anzi lo hanno aggravato, come tutte le statistiche e i dati confermano”: è quanto afferma Nicola Tanzi, segretario generale del sindacato di polizia Sap.
“La soluzione – dice Tanzi – non puo’ essere quella di rimettere in liberta’ qualche migliaio di delinquenti che poliziotti e carabinieri hanno assicurato con fatica alla giustizia. Col risultato, oltre che di vanificare il nostro lavoro, di peggiorare la sicurezza dei cittadini, gia’ minata da anni di tagli e ‘razionalizzazioni’ che non permettono di garantire al meglio, in molti casi, il controllo del territorio, la prevenzione e la repressione dei reati, le indagini di polizia giudiziaria”.
“Al Governo delle larghe intese, pertanto – continua – chiediamo di non allargare ancora la forbice tra sicurezza percepita e sicurezza reale. La strada maestra da percorrere, nell’immediato, e’ quella di una modifica del codice di procedura penale che consenta l’accesso alle pene alternative per reati minori che non destino allarme sociale, escludendo ovviamente i recidivi. Nel contempo – conclude il sindacalista – bisogna agire in ambito legislativo per modificare la norma che obbliga il pubblico ministero a iscrivere nel registro degli indagati l’operatore delle forze di polizia per reati che attengono alla propria funzione. Un tema, quello delle cosiddette ‘garanzie funzionali’, che e’ strettamente collegato a una inevitabile, seria e non ideologica riforma della giustizia”. (ANSA)
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‘CON DELINQUENTI IN LIBERTA’ NOSTRO LAVORO E’ INUTILE’
ROMA (ANSA) – ROMA, 29 GIU – “L’Italia e’ stata spesso il Paese dei provvedimenti di grazia, delle amnistie, degli indulti, senza contare le varie modifiche occorse negli anni al codice penale e soprattutto al codice di procedura penale, che hanno trasformato la certezza della pena nell’incertezza dell’esecuzione della stessa. Provvedimenti ‘cerotto’ che non solo non hanno mai risolto il problema del sovraffollamento delle carceri, ma anzi lo hanno aggravato, come tutte le statistiche e i dati confermano”: è quanto afferma Nicola Tanzi, segretario generale del sindacato di polizia Sap.
“La soluzione – dice Tanzi – non puo’ essere quella di rimettere in liberta’ qualche migliaio di delinquenti che poliziotti e carabinieri hanno assicurato con fatica alla giustizia. Col risultato, oltre che di vanificare il nostro lavoro, di peggiorare la sicurezza dei cittadini, gia’ minata da anni di tagli e ‘razionalizzazioni’ che non permettono di garantire al meglio, in molti casi, il controllo del territorio, la prevenzione e la repressione dei reati, le indagini di polizia giudiziaria”.
“Al Governo delle larghe intese, pertanto – continua – chiediamo di non allargare ancora la forbice tra sicurezza percepita e sicurezza reale. La strada maestra da percorrere, nell’immediato, e’ quella di una modifica del codice di procedura penale che consenta l’accesso alle pene alternative per reati minori che non destino allarme sociale, escludendo ovviamente i recidivi. Nel contempo – conclude il sindacalista – bisogna agire in ambito legislativo per modificare la norma che obbliga il pubblico ministero a iscrivere nel registro degli indagati l’operatore delle forze di polizia per reati che attengono alla propria funzione. Un tema, quello delle cosiddette ‘garanzie funzionali’, che e’ strettamente collegato a una inevitabile, seria e non ideologica riforma della giustizia”. (ANSA)
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