La perizia depositata dal consulente incaricato dalla Procura della Repubblica di Milano, chiarisce che non ci fu alcuno speronamento da parte della vettura di servizio dei carabinieri e questo è stato accertato esclusivamente grazie alla visione dei filmati delle telecamere presenti sia in strada che a bordo della vettura dell’Arma ma anche dalla bodycam privata che indossava uno dei carabinieri in servizio.
Sull’argomento è intervenuto il Segretario generale, Stefano Paoloni che ha rimarcato l’importanza della presenza delle telecamere e della bodycam che scagionano i carabinieri che sono intervenuti in questo frangente.
Il documento è fondamentale perché chiarisce in modo definitivo che l’operato dei militari dell’Arma è risultato essere stato conforme alle procedure in uso alle forze di polizia e che non emerge alcuna intenzione di speronare la moto o di farla cadere. Chi ha sollevato polemiche o ha mostrato dissenso sull’operato, sul modo di agire usato dai carabinieri, adesso dovrebbe, secondo Stefano Poloni, rivedere la sua posizione, aggiornandola al documento della perizia che è stata depositata e chiedere scusa. In modo particolare Franco Gabrielli, ex capo della polizia che aveva affermato che l’inseguimento era stata una procedura sbagliata, visto che la moto aveva una targa che poteva essere usata per l’identificazione. Gabrielli aveva anche parlato di proporzionalità nella reazioni, suscitando polemiche.
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