Nel pomeriggio di martedì 7 novembre, si è tenuto presso il Dipartimento, un incontro per discutere sulle nuove procedure della mobilità del personale.
Partendo dal fatto che tutto verrà reso pubblico, con un nuovo tipo di software, grazie al quale tutti potranno avere, per motivi di trasparenza, la condizione su tutto il territorio nazionale e monitorare la propria posizione, gran parte della riunione si è concentrata su quelle che sono le necessità dell’Amministrazione, ovvero quelle inerenti all’età media del personale che si aggira intorno ai 47 anni. Per far fronte a questa emergenza, e per assicurare operatività alle sedi in cui questo limite è molto sentito, l’Amministrazione ha proposto di assegnare in queste sedi, il 30% degli agenti di nuova nomina che hanno terminato il corso. In questo modo, secondo il Capo della Polizia, si andrebbe ad amalgamare il personale, in quanto in alcune sedi (si pensi a quelle del sud), il personale arriva dopo circa 20 anni di anzianità.
Tutti voi sapete che la Polizia di Stato è una Polizia vecchia, perché il blocco del turnover contro il quale ci siamo battuti in continuazione, ha invecchiato la Polizia e vi sono sedi che oramai hanno dei problemi sicuramente maggiori rispetto ad altre. Queste sono le sedi di destinazione che, non necessariamente debbono essere delle province, ma possono essere anche dei comissariati periferici all’interno di sedi di transito. Riesce difficile oggi, perché il Dipartimento si trova a gestire una situazione che è figlia di scelte scellerate del passato, che hanno visto una connivenza tra la irresponsabilità della classe politica del paese e la quiescenza totale di precedenti gestioni, che per motivi di carriera, di comodità, hanno preferito assecondare. Sin dai primi anni Novanta, il Sap ha continuamente ad ogni legislatura, fatto presentare dei disegni di legge che non sono riusciti ad avere un futuro, nel quale si creava un quarto ruolo interno alla polizia al posto dei civili. Ci riferiamo all’amministrativo contabile, perché la gran parte dei poliziotti giovani di allora, sono la Polizia vecchia che conosciamo oggi. Questa poteva essere una soluzione, creare canali di sfogo e non, al contrario di quanto altri hanno proposto, quella di incentivare le aggregazioni, perché incentivare le aggregazioni vuol dire chiaramente rimpinguare personale. È un surrogato del trasferimento: ampliare le aggregazioni, mantenendo permanentemente nella sede di Brindisi (ad esempio) tre unità aggregate, vorrà dire che ci saranno tre trasferiti in meno, e questo di certo, non favorisce la mobilità.
Purtroppo non abbiamo avuto fortuna perché ognuno ha ragionato in funzione della propria carriera. Oggi l’Amministrazione chiede lacrime, sudore e sangue. Chiede a due genitori che aspettano da 20 anni di andare a Brindisi, di aspettare qualche altro anno perché lì bisogna mandare qualche giovane perché quella sede è magari eccessivamente anziana. Si può chiedere una cosa del genere a persone alle quali sono state negate possibilità e prospettive di carriera con situazione economica bistrattata? Se l’Amministrazione vuole voltare pagina, deve prendere in mano i problemi più importanti, e il Sap non mancherà di assumersi le sue responsabilità. Tra questi, ad esempio:
- Legge 626/94 e 81/08: igiene, salubrità, sicurezza sul posto di lavoro e stress da lavoro correlato. Aspettiamo ancora i decreti attuativi. Siamo fermi al 1993. Tutta una normativa completamente inapplicata
- CONCORSI: Concorsoni minestroni che rendono tutti scontenti nel loro essere totalmente irragionevoli e irrazionali, che tolgono opportunità, perché l’Amministrazione non fa i concorsi nei tempi dovuti, e ci ritroviamo con concorsi che tutto sono, meno che trasparenti e lineari.
- DISCIPLINA: Un regolamento di disciplina arcaico e barbaro al quale siamo sottoposti. E lo abbiamo visto con le sospensioni alquanto arbitrarie negli ultimi anni;
- FORMAZIONE: formazione del personale insufficiente e soprattutto, sicurezza sul luogo di lavoro con equipaggiamenti e strumentazioni adeguate.
- TUTELA LEGALE: colleghi che devono pregare molte volte per il reintegro delle spese processuali a causa delle strategie difensive dei delinquenti, ossia quelle di trasformare i poliziotti in imputati nel procedimento connesso;
- PROMOZIONI: il totale arbitrio nelle promozioni, come per i Sovrintendenti Capo, ex Ispettori Superiori e Dirigenti. Mancanza di criteri, disciplina e motivazioni adeguate;
- CAUSE DI SERVIZIO: una situazione vergognosa. Anni e anni per vedersi negare le cause di servizio, e questo sempre per assecondare le logiche di spending review.
E ancora mille altre. Se l’Amministrazione vorrà voltare pagina, sicuramente non mancherà l’apporto del Sap. Altrimenti con che faccia possiamo andare dai colleghi e chiedere un sacrificio, visto che stiamo parlando di elementi cruciale della vita dei poliziotti?
Tra le altre cose, l’Amministrazione ha proposto di ridurre le tempistiche per la presentazione delle domande di trasferimento da 4 anni a 2 anni per quanto riguarda le sedi ordinarie, e da 2 anni a 1 anno per quanto riguarda le sedi disagiate. Come Sap abbiamo sottolineato all’Amministrazione che i problemi che potrebbero derivare per eliminare definitivamente lo scoglio dei 4 anni, sono più teorici che pratici, perché di fatto, anticipare una domanda di trasferimento non dà assolutamente diritto al trasferimento e, impedirebbe al personale di poter essere trasferito nelle sedi richieste. La nostra proposta dunque, è quella di azzerare completamente queste tempistiche sin dal primo giorno di servizio. Ciò a nostro avviso, non creerebbe alcuna disfunzione.
Sempre in tema di trasferimenti, è stata illustrata una nuova procedura che permetterà di presentare la domanda di trasferimento direttamente via web, mediante un portale creato appositamente dal CEN. La funzione è attualmente disponibile per i ruoli Sovrintendente, Assistente e Agente, ma sarà presto estesa anche agli altri ruoli. La domanda di trasferimento inserita sarà conservata negli archivi virtuali per un massimo di 3 anni.
CRITERI DI VALUTAZIONE GRADUATORIA TRASFERIMENTI AMBITO PROVINCIALE:
- Anzianità in sede;
- Anzianità di ruolo;
- Numero di figli;
- Se coniugato o convivente;
- Sede in servizio in sede disagiata;
- Presenza di problematiche assistenziali e personali (no L. 104);
- Distanza km
- Data di nascita
CRITERI DI VALUTAZIONE GRADUATORIA TRASFERIMENTI SEDE PER SEDE
- Anzianità in sede;
- Anzianità di ruolo;
- Numero di figli;
- Se coniugato o convivente;
- Sede in servizio in sede disagiata;
- Presenza di problematiche assistenziali e personali (no L. 104);
- Data di nascita
Inoltre sono stati discussi i seguenti istituti:
ASSEGNAZIONE TEMPORANEA ART 7. D.P.R N° 254/99
ASSEGNAZIONE TEMPORANEA ART. 42-BIS D.LGS 151/2001
TRASFERIMENTI ART. 55, 4° E 5° COMMA, DPR N° 335/82
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