MIGRANTI: TAMARO (SAP TRIESTE) A 'TRA POCO IN EDICOLA', IL FENOMENO NON PUÒ ESSERE AFFRONTATO DA UN SOLO PAESE

MIGRANTI: TAMARO (SAP TRIESTE) A ‘TRA POCO IN EDICOLA’, IL FENOMENO NON PUÒ ESSERE AFFRONTATO DA UN SOLO PAESE

L’Italia è un Paese Schengen europeo e non è un confine extra Schengen, il primo confine extra Schengen è la Croazia, quindi, il primo Paese di ingresso nell’Europa di...

L’Italia è un Paese Schengen europeo e non è un confine extra Schengen, il primo confine extra Schengen è la Croazia, quindi, il primo Paese di ingresso nell’Europa di Schengen è la Croazia. A ricordarlo è Lorenzo Tamaro, Segretario provinciale del SAP di Trieste, intervistato da Stefano Mensurati nel corso di ‘Tra poco in edicola’.
«Credo che sia Slovenia che Croazia, che sono Paesi europei e aderenti al trattato di Schengen, sono Paesi dove i diritti umani sono riconosciuti, quindi non si capisce per quale motivo le richieste di protezione internazionale o di status di rifugiato politico avvengano appena in Italia. Sicuramente le forze di polizia slovene e croate non hanno quella forza che possono avere stati più grandi come l’Italia o maggiormente la Francia e la Germania. Dobbiamo pensare che la Slovenia ha una forza di polizia di seimila unità in tutto il Paese, quindi è evidente che un fenomeno così importante che non può essere legato a una nazione singola è difficile che venga affrontato da un Paese solamente».
Il conduttore della trasmissione di Rai Radio1 ha quindi chiesto come interviene in tutto questo la magistratura italiana. «Ci sono state delle ordinanze a Roma che sicuramente hanno influenzato la politica e hanno di fatto bloccato quelle che erano le riammissioni che un paio di anni fa erano riprese e si sono mostrate un ottimo strumento, efficace per poter contrastare quello che è un reato, cioè la tratta di esseri umani. La rotta balcanica si tratta di questo, ci sono delle organizzazioni criminali che sono molto fiorenti e fanno soldi su queste persone», ha spiegato Tamaro, sottolineando che «ci sono dei ricorsi da parte del ministero dell’Interno a queste ordinanze, quindi staremo a vedere come andrà a finire». Oltre al problema delle condizioni dei colleghi «che lavorano qui sul campo che sono sottodimensionati sia come personale ma anche come logistica», il Segretario provinciale del SAP di Trieste ha tenuto a ricordare che «anche qui l’arrivo di tante persone dall’Afghanistan potrebbe comunque nascondere anche qualche possibile cellula terroristica».

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