Con questa grande campagna mediatica, volutamente provocatoria, ospitata oggi sulla testata Il Tempo, vogliamo far conoscere a tutta la brava gente di questo Paese la verità come certificata dall’Istat: nel ”
sentire” degli italiani la sicurezza è al primo posto nella scala delle priorità.
Il governo italiano sembra non rendersi conto che l’emergenza-terrorismo, criminalità predatoria organizzata sono reali e l’Isis, ormai, è a due passi da casa nostra. Invocare per tutte le Forze dell’Ordine il corso antiterrorismo non è retorica, non è un tema da affrontare solo quando si troveranno il tempo o i fondi necessari. Le Forze dell’Ordine sono sotto organico: mancano 45mila unità, vengono assunti meno poliziotti di quelli che vanno in pensione, l’età media è salita a 47 anni, gli operatori sono sempre più impegnati in straordinari massacranti, doppi turni, saltano i loro riposi settimanali.
Il governo vuole chiudere centinaia di uffici della Polizia per “recuperare” uomini e sono stati tagliati i fondi destinati alla formazione in funzione dei diktat imposti dalla spending review: non siamo in grado di sparare contro un bersaglio in movimento perché non ci hanno addestrato a farlo!
I nostri equipaggiamenti, poi, sono logori, obsoleti, inidonei, indegni.
Siamo in “guerra”, ma nessuno sembra ancora essersene reso conto. Quella dello Stato islamico è una battaglia ‘non convenzionale’ poiché non è possibile immaginare in anticipo dove potrebbe colpire. La criminalità organizzata ha sempre più campo libero (solo in Sicilia le forze dell’ordine hanno avuto un calo di organico di oltre 3.000 unità) e quella predatoria toglie la serenità ai cittadini.
Bisogna prevenire, anziché ‘curare’, stanziando i fondi necessari per realizzare corsi di formazione antiterrorismo per tutte le donne e gli uomini in divisa su strada (equipaggiandoli con armi e giubbotti antiproiettile) e sbloccare il turnover al 100%, consentendo alle Forze dell’Ordine di proteggere realmente e concretamente tutta la brava gente di questo Paese, garantendo loro il diritto alla sicurezza.
Cosa dobbiamo attenderci dal governo?
Dobbiamo aspettare che l’Isis colpisca anche l’Italia, per far sì che la sicurezza dello Stato venga messa in cima alle priorità?
Dobbiamo aspettarci che le mafie, mutando le loro strategie, si radichino ancor di più in tutti i settori della società e dell’economia?
Dobbiamo aspettarci che la criminalità comune occupi tutti gli spazi che i TAGLI alla sicurezza “regala” loro?
Il GOVERNO, dunque:
è intenzionato a sbloccare il turnover, a rinunciare al progetto di chiusura degli uffici della Polizia e ad organizzare i corsi antiterrorismo per gli agenti?
I poliziotti sono disposti a rischiare la VITA, ma non vogliono sprecare la VITA solo per l’irresponsabilità della classe di governo!
Quarta di copertina de Il Tempo
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