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Le Polizie europee a Roma chiedono al Governo italiano e al presidente Mattarella di ascoltare Tonelli

News 18 Marzo 2016
Redazione
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E’ quanto emerso oggi nella conferenza stampa organizzata a Roma dal SAP insieme al Presidente del CESP (Conseil Européen des Syndicats de Police), il cipriota Andreas Symeou, al Segretario Generale, l’olandese Geert Priem e a una delegazione composta dai responsabili dei maggiori sindacati di polizia di Albania, Cipro, Francia, Macedonia, Olanda, Portogallo, Romania e Spagna.

«E’ incredibile che in un Paese importante e al centro dell’Europa come l’Italia, le istituzioni non vogliano avere un incontro con Gianni Tonelli – ha sottolineato Symeou – Il CESP, in rappsentanza di 500 mila poliziotti, auspica che si arrivi finalmente a un dialogo con il premier e con il ministro dell’Interno e soprattutto invita il Presidente della Repubblica ad intervenire e a prendere in mano la situazione. Quanto denunciato dal SAP – ha continuato Symeou – è un problema del Governo italiano che deve farsi carico della sicurezza di tutto il popolo. La polizia non può affrontare il proprio lavoro senza un adeguato equipaggiamento e senza un’adeguata formazione professionale. Proprio per questo rimarrò a Roma fino a lunedì e sono pronto a trovare una mediazione con chiunque voglia discutere di queste problematiche».

“Il CESP è vicino alla protesta di Tonelli – ha precisato Priem – e continuerà ad appoggiare la sua battaglia. E’ fondamentale che il Governo italiano inizi un dialogo che fino ad oggi ha rifiutato. La protesta di tutti i sindacati di polizia europei continuerà a fianco del SAP fino a quando non si arriverà ad un confronto. La mancanza di dialogo è incredibile e non è accettabile – ha proseguito Priem – ed è un problema che potrebbe diventare pericoloso anche per la sicurezza di tutta Europa. Anche io sono pronto a svolgere un’azione di mediazione con i vostri esponenti di governo. Se non otterremo dei risultati, continueremo la nostra azione nelle sedi del Consiglio d’Europa a Strasburgo e a Bruxelles».

«La cosa inaccettabile – ha evidenziato Tonelli – è stata che quando noi abbiamo denunciato all’opinione pubblica questa situazione e quando il Governo ha riscontrato che poteva diventare pericolosa soprattutto dopo i fatti di Parigi, allora è iniziata un’attività di repressione politica illecita. Questa è una cosa grave perché noi siamo i guardiani dei valori democratici e non possiamo subire delle azioni repressive come quelle attuate dai nostri vertici».

In un paese democratico e in tempo di pace la polizia non solo è lo strumento di tutela della legalità ma rappresenta il guardiano dei suoi valori democratici e costituzionali. Non è accettabile che nella vicenda da cui trae origine lo sciopero della fame di Gianni Tonelli i vertici del Dipartimento della Pubblica Sicurezza si siano prestati, a fini politici, a reprimere un dissenso verso le politiche dei tagli alla sicurezza. Una società moderna non può rinnegare i principi dello stato di diritto e lo Stato, con tutte le sue articolazioni, sono soggetti alle regole e devono rispettare le leggi. Lo strumento del falso per sospendere un poliziotto, dirigente del SAP non è degna di una nazione quale l’Italia. Nella vicenda in questione vanno condannati i comportamenti dei vertici della Polizia che hanno violato le libertà costituzionali che garantiscono la libertà sindacale, la libertà di critica e di dissenso e di denunciare, nell’interesse dei cittadini, che mancano 45.000 uomini nelle forze di Polizia, che gli equipaggiamenti sono logori e inadeguati e la formazione insufficiente.

Le Polizie europee a Roma chiedono al Governo italiano e al pr… <>Le Polizie europee a Roma chiedono al Governo italiano e al presidente Mattarella di ascoltare TonelliE’ quanto emerso oggi nella conferenza stampa organizzata a Roma dal SAP insieme al Presidente del CESP (Conseil Européen des Syndicats de Police), il cipriota Andreas Symeou, al Segretario Generale, l’olandese Geert Priem e a una delegazione composta dai responsabili dei maggiori sindacati di polizia di Albania, Cipro, Francia, Macedonia, Olanda, Portogallo, Romania e Spagna. «E’ incredibile che in un Paese importante e al centro dell’Europa come l’Italia, le istituzioni non vogliano avere un incontro con Gianni Tonelli – ha sottolineato Symeou – Il CESP, in rappsentanza di 500 mila poliziotti, auspica che si arrivi finalmente a un dialogo con il premier e con il ministro dell’Interno e soprattutto invita il Presidente della Repubblica ad intervenire e a prendere in mano la situazione. Quanto denunciato dal SAP – ha continuato Symeou – è un problema del Governo italiano che deve farsi carico della sicurezza di tutto il popolo. La polizia non può affrontare il proprio lavoro senza un adeguato equipaggiamento e senza un’adeguata formazione professionale. Proprio per questo rimarrò a Roma fino a lunedì e sono pronto a trovare una mediazione con chiunque voglia discutere di queste problematiche». “Il CESP è vicino alla protesta di Tonelli – ha precisato Priem – e continuerà ad appoggiare la sua battaglia. E’ fondamentale che il Governo italiano inizi un dialogo che fino ad oggi ha rifiutato. La protesta di tutti i sindacati di polizia europei continuerà a fianco del SAP fino a quando non si arriverà ad un confronto. La mancanza di dialogo è incredibile e non è accettabile – ha proseguito Priem – ed è un problema che potrebbe diventare pericoloso anche per la sicurezza di tutta Europa. Anche io sono pronto a svolgere un’azione di mediazione con i vostri esponenti di governo. Se non otterremo dei risultati, continueremo la nostra azione nelle sedi del Consiglio d’Europa a Strasburgo e a Bruxelles».«La cosa inaccettabile – ha evidenziato Tonelli – è stata che quando noi abbiamo denunciato all’opinione pubblica questa situazione e quando il Governo ha riscontrato che poteva diventare pericolosa soprattutto dopo i fatti di Parigi, allora è iniziata un’attività di repressione politica illecita. Questa è una cosa grave perché noi siamo i guardiani dei valori democratici e non possiamo subire delle azioni repressive come quelle attuate dai nostri vertici».In un paese democratico e in tempo di pace la polizia non solo è lo strumento di tutela della legalità ma rappresenta il guardiano dei suoi valori democratici e costituzionali. Non è accettabile che nella vicenda da cui trae origine lo sciopero della fame di Gianni Tonelli i vertici del Dipartimento della Pubblica Sicurezza si siano prestati, a fini politici, a reprimere un dissenso verso le politiche dei tagli alla sicurezza. Una società moderna non può rinnegare i principi dello stato di diritto e lo Stato, con tutte le sue articolazioni, sono soggetti alle regole e devono rispettare le leggi. Lo strumento del falso per sospendere un poliziotto, dirigente del SAP non è degna di una nazione quale l’Italia. Nella vicenda in questione vanno condannati i comportamenti dei vertici della Polizia che hanno violato le libertà costituzionali che garantiscono la libertà sindacale, la libertà di critica e di dissenso e di denunciare, nell’interesse dei cittadini, che mancano 45.000 uomini nelle forze di Polizia, che gli equipaggiamenti sono logori e inadeguati e la formazione insufficiente.

Pubblicato da SAP Nazionale su Venerdì 18 marzo 2016

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