L'annuncio della seconda fase della protesta di Tonelli su AGENPARL, AFFARITALIANI e Il GIORNALE

L'annuncio della seconda fase della protesta di Tonelli su AGENPARL, AFFARITALIANI e Il GIORNALE

“Da oggi comincia la seconda fase, inizia il momento del rilancio della mia protesta”. Lo ha evidenziato il Segretario Generale del SAP Gianni Tonelli, giunto oggi al 61° giorno...
“Da oggi comincia la seconda fase, inizia il momento del rilancio della mia protesta”.

Lo ha evidenziato il Segretario Generale del SAP Gianni Tonelli, giunto oggi al 61° giorno di sciopero della fame contro la debilitazione dell’apparato della sicurezza e contro una serie di misure repressive che si sono concretizzate in alcuni procedimenti disciplinari a carico di vari poliziotti.



“I miei colleghi saranno presenti al gazebo SAP davanti a Montecitorio per continuare la staffetta dello sciopero della fame, come avviene già da numerose settimane – ha precisato Tonelli – Io inizierò il giro di tutte le piazze italiane perché sto ricevendo decine di richieste di incontro con la società civile. Ho iniziato da Pordenone, Padova, Ferrara e Parma. Andrò a Campobasso, Pescara, Ascoli Piceno e Ancona. La nostra battaglia proseguirà perché abbiamo ottenuto un successo straordinario come le 50 milioni di bacheche raggiunte su Facebook e le centinaia di migliaia di commenti ricevute. Inoltre, numerosi colleghi e tanti cittadini mi hanno portato la loro solidarietà. Senza dimenticare la vicinanza del mondo politico. Basti pensare che il Parlamento si è fermato per discutere del mio sciopero della fame e vari Consigli comunali e regionali hanno approvato mozioni di sostegno alla mia battaglia”.



Il Segretario Generale del SAP ha ribadito le motivazioni alla base della sua protesta, precisando che il sindacato ha “cercato in tutti i modi di interloquire con il Governo e con i vertici della nostra Amministrazione perché non ci stava bene che l’apparato della sicurezza venisse debilitato: mancano 45 mila uomini nelle Forze dell’Ordine, di cui 18 mila nella Polizia di Stato. Nel 1992 c’erano 90 milioni di euro per le divise mentre nel 2014 solo 15,8 milioni. Non siamo addestrati bene, tutti i giubbotti antiproiettile sono scaduti, i caschi sono marci, la formazione insufficiente, le armi sono obsolete, le nostre strutture sono luride perché non esiste manutenzione e non vengono pulite. E’ per questo che il Governo deve mettere la sicurezza tra le sue priorità”.



“Andremo avanti – ha proseguito Tonelli – e vedremo se questo è uno Stato di diritto oppure è uno Stato dove in modo anarchico le lobby del potere possono fare quello che vogliono. Io dico che tutti insieme dobbiamo lavorare dall’interno per una nuova Polizia che sia affrancata da logiche carrieristiche e che torni a servire questo Paese. E all’esterno per creare una nuova prospettiva per l’Italia”.

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