La lettera al SAP di Gabriella Vitali D'Andrea

La lettera al SAP di Gabriella Vitali D’Andrea

GRAZIE FILIPPO, GRAZIE SAP !   Con Voi per sempre, amate Giacche Blu      Roma, 5 dicembre: la piazza del Viminale è gremita, mi guardo attorno, frastornata. Mio...

GRAZIE FILIPPO, GRAZIE SAP !

 

Con Voi per sempre, amate Giacche Blu

 

   Roma, 5 dicembre: la piazza del Viminale è gremita, mi guardo attorno, frastornata. Mio Dio, quanta gente! 

                  

 Gli Uomini delle Forze dell’Ordine, in modo composto ma costante, continuano ad affluire da ogni dove.

                      

Il nostro amato Tricolore, fa bella mostra di se, sventola  orgoglioso… ovunque. Siamo pronti!

 

 C’incamminiamo verso piazza SS.Apostoli, che è la nostra meta. 

 

 Sono alla testa di un fiume: sì, sembra proprio un enorme fiume, che scorre lento, ma nel quale è racchiusa una potenza inimmaginabile, la forza della “solidarietà”!! 

                                     

 Sono commossa, tremo, piango! No, non sono stupida, sono felice.. come non mai.

 

Mi circondano, i “miei” Poliziotti e quanti condividono gli stessi valori per i quali oggi ci troviamo qui.  Sono lì con me, sono accanto a me.

 

 Scorrono i minuti, che diventano ore e ancora non si vede la fine del “fiume” umano.  Poi, a poco a poco, ciascuno di noi raggiunge la meta: sul palco ora si susseguono gli interventi, belle parole, non c’è che dire. Speriamo però che non rimangano tali! Viene chiesto un minuto di silenzio, per ricordare le Giacche Blu, che non sono più tra noi.

   Come d’incanto, un silenzio agghiacciante sulla piazza, sulla folla, su ciascuno di noi. Ora siamo davvero un tutt’uno, ora siamo “Loro e noi”, riuniti in una sola cosa, in un solo corpo, in una sola anima, che vibra all’unisono.

   

  Devo portare la mia testimonianza. Sembra facile, ma credetemi, non lo è. In quel minuto di silenzio, ho rivisto il “treno della vita”, della mia vita. In quell’istante, i nostri Eroi – anzi, i nostri Martiri, mi hanno preso per mano ed è stato proprio in quel preciso momento, che, alzando lo sguardo sulla marea di persone che si stendeva davanti al palco, davanti a me, ho messo a fuoco le migliaia di Giacche Blu……..le “mie” amate Giacche Blu. Poi, dopo le mie parole, ricordo solo, gli abbracci, i baci; “ragazzi” che  mi dicevano: ” Grazie di esistere”! Sono io che devo ringraziare Voi,  “ragazzi e ragazze”, per l’affetto che mi avete dimostrato. Per le  emozioni mai provate prima, che siete riusciti a risvegliare in me: emozioni così intense da togliere il respiro.

Ora sì, più che mai, mi sembra di avere vicino Luigi che mi sorride e sa che, grazie a Voi, grazie a momenti come questo, non si è sacrificato invano. Il Paese “sano”, quello dei cittadini onesti, responsabili, coraggiosi, democratici, si stende qui davanti a lui, che lo osserva attraverso i miei occhi, attraverso gli occhi di sua moglie, della sua donna, della madre delle sue figlie! Attraverso gli occhi e il cuore di Voi tutti, a migliaia intervenuti per testimoniare che i valori nobili prevalgono su ogni altra cosa nella vita. Ora sì, più che mai, mi sento…una Giacca Blu. Una di Voi e con Voi per sempre!

 

Con affetto Gabriella

La solidarietà di www.poliziotti.it
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