Questa mattina si è svolto l’incontro con i vertici della Direzione Centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria, delle Comunicazioni e per i Reparti Speciali della Polizia di Stato, alla presenza del sig. Direttore Centrale Prefetto dr. FORGIONE, del sig. Direttore del Servizio Reparti Speciali dr. SANNA e del Capo di Gabinetto dr. CAVALLO, finalizzato ad approfondire le varie tematiche che riguardano il settore ARTIFICIERI.
Il clima di cordialità e di proficuo confronto ha consentito di fotografare l’attuale “stato” in cui versano gli Artificieri della Polizia di Stato, dislocati principalmente presso le Questure capoluogo di regione e presso alcuni scali aeroportuali di rilevanza strategica, oltre ad un residuo numero di operatori ancora inquadrati quali “fuori nucleo”. Numerose sono le situazioni operative in cui la previsione d’impiego degli Artificieri avviene in maniera “non conforme” alla vigente disciplina, quest’ultima promanante dagli STANAG-NATO e solo in parte recepiti dalle attuali disposizioni ministeriali.
Sono state evidenziate le plurime potenzialità che possono sviluppare gli Artificieri in quanto la loro attività non si limita solo ad assicurare mero intervento emergenziale per una “bomba” o per un “allarme bomba”. Infatti particolarmente proficua risulta la chiamata a partecipare a svariate “Commissioni” periferiche quali organi deputati ad accrescere la sicurezza, nonché tutte quelle attività tecniche di specifica competenza obbligatoriamente eseguibili in virtù delle qualifiche di Ufficiali e Agenti di P.G. in relazione al potere di “Delega” promanante dall’Autorità giudiziaria, ha consentito di riaccendere i riflettori sulla necessità di valorizzare questa indispensabile “Risorsa umana specializzata”, all’uopo appositamente formata e mai (come riscontrato) destinataria di un trattamento adeguato connesso sia alla mansione esclusiva e sia all’alto rischio correlato all’impiego operativo con gli “esplosivi”.
In merito è stata riconosciuta inadeguata per non dire “vergognosa” la circostanza relativa all’indennizzo giornaliero di circa 60 centesimi per la manipolazione esplosivi, quest’ultima indennità ingiustamente esclusa se si percepisce l’indennità mensile per le radiazioni, pari a circa venti euro.
Tuttavia, l’impiego operativo (connotato da alto rischio) al pari di altri assetti specializzati (NOCS, Sommozzatori, Piloti e Specialisti del settore aereo) ha evidenziato l’inequivocabile attualità della “Disparità di trattamento e sperequazione”.
Improcrastinabile, pertanto, si ritiene – ed è condivisa dall’Amministrazione – la previsione di una specifica indennità, che valorizzi e incentivi il personale Artificiere, quotidianamente impiegato in attività operative ad alto rischio, per il quale lo stesso Direttore Centrale interesserà nei prossimi giorni il Servizio T.E.P. per avviare un iter virtuoso che valuti la previsione di un’indennità mensile al pari degli operatori del NOCS, non ultimo un cammino legislativo.
Inoltre, l’analisi del contesto nazionale e internazionale sempre più minacciato dalla tracotanza e dalla violenza posta in essere con l’uso di ordigni esplosivi quale arma in grado di colpire e intimidire la sicurezza pubblica, ha evidenziato la necessità di un aggiornamento delle vigenti disposizioni ministeriali, ferme alla prima (ri)organizzazione del settore artificieri avvenuta il 4/4/2002 col Decreto del Sig. Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza. In merito, l’unico ente nazionale accreditato alla NATO e che continua a formare gli Artificieri della Polizia di Stato è l’Esercito Italiano con i corsi tenuti nel proprio Centro di Eccellenza C-IED presso il Comando Genio di Roma e le cui procedure d’intervento, le metodiche addestrativo-operative e la stessa normativa di settore saranno meglio recepite, anche per conformarsi alla reclamata “standardizzazione”, così da evitare disparità d’impiego (il cui team minimo dovrà, inderogabilmente, essere composto da almeno due artificieri antisabotaggio, ricorrendo persino a personale di altre FF.PP.) il tutto per evitare interpretazioni, in sede locali, troppo distanti dal “linguaggio” formativo e operativo, stante anche la scarsa presenza di Funzionari qualificati “Incident Commander”, quest’ultimi in grado di “comprendere” a pieno il linguaggio del mondo “IEDD”, peraltro all’uopo formati presso lo stesso Ente militare.
Inoltre, è stata posta la questione circa la persistente impossibilità di accedere al Bomb Data Center, unico database per l’aggiornamento in tempo reale delle minacce esplosive, a differenza dei vantaggi che hanno gli Artificieri dell’Arma dei Carabinieri i quali, sin dall’11 aprile 2017, grazie alla nota del proprio Comando Generale avente ad oggetto: “ARMI ED ESPLOSIVI – EUROPEAN BOMB DATA SYSTEM (EBDS)”, ha garantito agli stessi Artificieri dell’Arma l’abilitazione per l’accesso al citato database oltre alla disciplina d’alimentazione del medesimo archivio con informazioni di settore. In merito è stato assicurato un immediato coinvolgimento della propria Divisione affinché si realizzi la possibilità anche per i nostri Nuclei di accedere al predetto database.
Infine, è stato assicurato l’impegno personale del sig. Prefetto Forgione a completare quanto prima l’approvvigionamento dei materiali e degli equipaggiamenti, questi ultimi oggetto di diverse gare d’appalto già in fase avanzata con la valutazione delle offerte pervenute dalle varie ditte aggiudicatrici dell’appalto. Anche per gli autoveicoli sarà di preminente interesse personale dello stesso Direttore Centrale avviare il contestuale acquisto dei mezzi.
Quanto discusso è stato riconosciuto propedeutico alla realizzazione di un percorso che consenta una piena riqualificazione di questo importante servizio necessario per l’incolumità pubblica, senza trascurare la sicurezza dei propri dipendenti.
Letta 2.404 volte