Pur se durato quasi due ore, l’incontro è bastato unicamente per introdurre le tematiche che per prime meritano il giusto approfondimento, mentre su tutte le altre a breve forniremo al Direttore della P.S. il nostro contributo, posto che il medesimo ha riconfermato la volontà di gestire direttamente le più rilevanti relazioni sindacali dando continuità agli incontri diretti.
Sono state comunque tante ed importanti le cose affrontate, partendo proprio dai pesanti ed inaccettabili pregiudizi alla corretta gestione dei rapporti sindacali: è comprovabile come spesso, se non sempre, ottenere una semplice e chiara risposta ad un quesito sia una vera impresa e come sul territorio troppo frequentemente i dirigenti responsabili di uffici applichino le regole e le indicazioni con eccessiva libertà interpretativa, senza alcuna censura dal centro.
Addirittura peggiore la gestione della disciplina e delle incompatibilità, dove le sperequazioni e le diversità di trattamento rasentano l’arbitrio vero e proprio a causa dell’assenza di regole certe, mancanti peraltro anche in vari altri settori: ovvio che il personale patisca poi disorientamento e sfiducia.
A tal proposito è stata anche rilevata la gravità della latitanza del Dipartimento nei sempre più frequenti casi di aggressione giudiziaria e mediatica agli operatori per fatti occorsi in servizio, vicende drammatiche dove il poliziotto si trova ad affrontare da solo e senza supporto una vera tempesta.
Un ampio spazio è stato riservato alla nodale questione della chiusura degli uffici, progetto che, se portato a compimento, produrrà un irrimediabile danno alla potenzialità operativa di tutta la Polizia.
Sul riordino delle carriere la discussione è stata rinviata alle prossime settimane in considerazione dell’ormai certa proroga di sei mesi alla delega di legge, mentre sull’impellente necessità di far rientrare in sede tutti i vincitori dei concorsi interni per vice sovrintendete e vice ispettore il Sap ha ribadito la sua assoluta convinzione registrando nella controparte un riscontro positivo. Per questi ultimi è stato anche ribadita la necessità di allargare la graduatoria vincitori a tutti gli idonei.
Non è mancato inoltre un passaggio sulle motivate proteste per le valutazioni fatte dalla commissione proprio sugli elaborati del concorso a 1400 vice ispettori.
In sintesi, in questo primo scambio che ha affrontato solo una frazione del nutrito elenco di problemi, il Sap ha riconfermato la propria linea di azione al servizio del Paese e della categoria, composta dalle necessarie critiche verso le scelte giudicare erronee, ma pure da proposte concrete e motivate per migliorare il servizio e la vita dei nostri colleghi.
L’impressione colta è quella di aver trovato un interlocutore attento, sensibile e fermamente intenzionato ad affrontare il proprio mandato portando un contributo innovativo.
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