CONCORSO 1400 VICE ISPETTORI
Lunedì 22 maggio alle ore 16.00 il Capo della Polizia, Prefetto Gabrielli, ha annunciato che tutti i 1875 idonei al Concorso Interno per 1400 posti da Vice Ispettori partiranno per il corso di formazione il prossimo 1 settembre. La graduatoria sarà resa pubblica entro il 30 giugno, ma le scuole da impegnare non sono ancora state individuate.
Sul punto il Sap ha rappresentato la necessità di garantire fin da ora il rientro in sede di tutti i vincitori, soprattutto in considerazione del fatto che i vuoti di organico e le sofferenze lamentate dall’Amministrazione sono stati causati dalla medesima, colpevole di non aver messo a bando i posti e di aver determinato la smodata dilatazione delle procedure concorsuali. Oltretutto tali problemi sono stati tollerati per anni e anni, quindi appare iniquo scaricarli ora sui colleghi vincitori: possono invece essere soddisfatti con i neo ispettori del concorso per 320 posti rivolto all’esterno e di prossimo completamento. Il Prefetto Gabrielli ha offerto solo una parziale apertura garantendo che a questi ultimi saranno lasciate le destinazioni meno ambite.
Gabrielli ha rappresentato con apparente disappunto che la commissione presieduta dal Pref. in quiescenza Rosini, ha ritenuto di non rivalutare gli elaborati proposti dalla commissione di verifica Piantedosi. Tale seconda commissione era stata voluta proprio dal Capo della Polizia come lo strumento per evitare l’annullamento del concorso, riconoscendo così implicitamente il merito del Sap nell’avere individuato lo strumento per poter salvare il concorso rispetto alle prospettive invocate dall’Avvocatura di Stato.
Purtroppo dobbiamo rilevare che sia stata persa una grossa occasione per dare un vero e proprio scossone all’indispensabile rinnovamento interno che passava anche attraverso questo concorso. Un concorso, che come abbiamo sempre detto, andava salvato e andavano salvaguardate anche le posizioni di tutti coloro che si sono impegnati e hanno superato le prove.
Sono passati troppi anni dall’ultimo concorso interno per ispettore e perciò per molti l’aspirazione di migliorarsi è giustamente molto forte e chi lo ha superato legittimamente ambisce e pretende di essere avviato al corso e questo finalmente potrà avvenire.
Però non si è saputo cogliere la secondo opportunità. L’elevato contenzioso promosso dagli esclusi e l’oggettività delle argomentazioni sono un chiaro elemento sintomatico della necessità improrogabile di ridare credibilità all’agire dell’Amministrazione e non aver concesso una seconda opportunità a quanti ne hanno titolo rischia di minare irreparabilmente anche il rapporto fiduciario interno.
Già lo scorso luglio avevamo suggerito di far partire subito gli idonei, mettendo un punto fermo sul diritto dei vincitori, e di affrontare i problemi del concorso senza appunto penalizzare i meritevoli.
Il Sap ha chiesto sia di avere accesso alla documentazione dei lavori svolti dalla Commissione presieduta dal Prefetto Piantedosi, sia di conoscere per quale ragione la stessa non abbia agito su quello che lo stesso Capo della Polizia ha ammesso essere stato un vero disastro, limitando le proprie valutazioni ai soli ricorsi amministrativi.
Inoltre, nell’occasione il Sap ha rappresentato la strana e paradossale condizione dell’istituto di Spoleto, oggetto di una inopinata chiusura per verifiche di stabilità disposte dopo l’evento sismico che ha interessato l’Umbria – unico caso! – per il quale non è mai esistita una documentazione ufficiale che statuisse il rischio e che invece dispone già di varie attestazioni di idoneità, cui si affianca anche l’intervento di ulteriore consolidamento realizzato dalla proprietà. Privarsi della disponibilità di una struttura del genere in prospettiva della formazione degli Ispettori appare un vero peccato. Il Pref. Gabrielli ha garantito il massimo impegno per la veloce riapertura della scuola.
CONCORSI PER ESTERNI
Per quanto riguarda l’altro concorso per vice ispettore, quello bandito per 320 posti dall’esterno, è stato annunciato che l’abbinamento dei temi con i nomi dei candidati avverrà il prossimo 26 maggio in diretta streaming e utilizzando i codici individuali.
I 559 allievi agenti partiranno invece subito dopo la pubblicazione della graduatoria che si avrà al completamento delle ulteriori prove resesi necessarie con l’allargamento dei posti disponibili, pubblicazione prevista per il 15 giugno.
L’attesissima pubblicazione del bando per 1148 agenti, primo concorso aperto a tutti dopo vent’anni di arruolamenti vincolati al passaggio nelle FFAA, avverrà entro la fine di questo mese e le prove selettive si svolgeranno presso la fiera di Roma il prossimo luglio.
PROGRAMMA SORVEGLIANZA SANITARIA
Resta sospeso, come annunciato nel precedente incontro col Capo della Polizia, il programma obbligatorio di sorveglianza sanitaria per gli ultracinquantenni e viene invece attivato quello volontario di promozione della salute, aperto a tutti gli operatori a prescindere dall’età. Identiche le finalità, dirette alla prevenzione delle patologie più comuni collegate al servizio, e le modalità utilizzate, che vanno dall’analisi strumentale, al colloquio, alla gestione cadenzata delle valutazioni e alla correzione dello stile di vita. Comunque una rivoluzione importante che muta, anche culturalmente, la relazione del dipendente col servizio sanitario della Polizia di Stato. Come ha sempre sottolineato il Sap, la possibilità di svolgere uno screening ed un controllo più vincolante sullo stato di salute dei poliziotti deve essere infatti accompagnato da presupposti che oggi ancora non ci sono. Mancano ancora, infatti, i necessari paracadute in caso di riduzione dell’idoneità, manca il regolamento specifico imposto dal decreto 81/2008 sulla sicurezza sui posti di lavoro e manca soprattutto una seria azione di prevenzione che possa ridurre i rischi sanitari direttamente collegati alle disfunzioni organizzative dell’Amministrazione. Ci riferiamo alla elevata età media anagrafica, all’impiego in turni continuative oltre i cinquant’anni, allo stress da lavoro correlato, alla gestione degli eventi traumatici, alle difficoltà di mobilità interna, alle discrasie della disciplina e alle altre numerose problematiche più volte denunciate.
BRUTTE NOTIZIE PER IL PAGAMENTO DELLA PRODUTTIVITÀ
Il guasto che ha interessato le apparecchiature del Cenaps e che sta ritardando il pagamento della c.d. produttività e degli altri emolumenti del F.E.S.I si è rivelato più serio ed esteso del previsto cosicché i tecnici della ditta assegnataria dell’appalto per la manutenzione, la Fastweb, hanno preventivato, ad oggi, ulteriori 10 giorni di lavoro per la riparazione. Salta perciò anche la possibilità della liquidazione entro il mese di giugno ed anzi, per poter sperare che non si vada oltre luglio, è necessario che la sostituzione della macchina avvenga entro la fine di maggio.
Il disappunto espresso ieri dal Capo della Polizia nell’incontro col Sap e le altre sigle sindacali, pur se apprezzabile, non lenisce il danno che stanno patendo i poliziotti nuovamente beffati dalla sempre più disastrata organizzazione burocratica del Ministero dell’Interno. La causa della rottura è infatti dovuta all’obsolescenza del Cenaps, ossia alla minore efficienza determinata, a sua volta, dal declassamento del patito in seguito al passaggio della gestione dei nostri stipendi al sistema NoiPa. In pratica, dopo aver subito tutti i disagi del transito anticipato al nuovo gestore, in capo al Ministero dell’Economia – mentre altre Forze di Polizia hanno tergiversato lasciando a noi il ruolo di cavie! -, ora ci becchiamo pure le nefaste conseguenze del progressivo abbandono del vecchio sistema.
Il Sap ha rivolto al Pref. Gabrielli l’esortazione ad utilizzare tutta la sua autorevolezza per pretendere dal Governo le risorse che servono a far funzionare gli apparati e un trattamento dignitoso. Ma anche per pretendere dal MEF la correzione delle pesanti lacune ancora presenti nel sistema del cedolino unico.
Ad ogni buon conto il Capo della Polizia ha garantito che seguirà da vicino l’evolversi della vicenda dandoci costanti aggiornamenti sullo stato dei lavori.
Nella discussione è anche emersa la proposta di ricorrere eventualmente, con procedura straordinaria, al pagamento del Fondo attraverso NoiPa, qualora appunto si delineasse la prospettiva di un ritardo maggiore.
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