INCIDENTI TORINO: CATIZONE LEGGE IL COMUNICATO STAMPA DEL SAP AL CONSIGLIO COMUNALE

INCIDENTI TORINO: CATIZONE LEGGE IL COMUNICATO STAMPA DEL SAP AL CONSIGLIO COMUNALE

Il Consigliere comunale di Torino Giuseppe Catizone (Lega) ha letto in aula il comunicato stampa pubblicato dal SAP a seguito del documento ‘Manifestare è un diritto, non un pericolo...

Il Consigliere comunale di Torino Giuseppe Catizone (Lega) ha letto in aula il comunicato stampa pubblicato dal SAP a seguito del documento ‘Manifestare è un diritto, non un pericolo per l’ordine pubblico da reprimere con la forza’ approvato il 9 ottobre dal Consiglio Comunale di Torino. «Attaccare le forze dell’ordine vuol dire attaccare lo Stato, ritenere che lo Stato non sia uno stato democratico – ha affermato Catizone dopo avere riportato il comunicato al Consiglio comunale – Condivido assolutamente quanto riportato nel comunicato stampa che avrei sottoscritto tranquillamente».
«Prendiamo atto con grande sconcerto dell’ordine del giorno approvato dal Consiglio Comunale di Torino in merito agli incidenti avvenuti il 3 ottobre. Un ordine del giorno figlio del pregiudizio e della valutazione di immagini decontestualizzate, che vogliono rappresentare ciò che realmente non è accaduto», aveva affermato il Segretario Generale del SAP Stefano Paoloni, ricordando che: «Il compito delle forze dell’ordine è consentire a tutti di manifestare pacificamente e senza armi, evitando anche che siano limitate le libertà altrui. Per questo motivo nel tavolo di ordine e sicurezza pubblica vengono previste le modalità per esercitare il diritto di manifestare. Le forze dell’ordine hanno il dovere di intervenire se i limiti previsti per lo svolgimento della manifestazione vengono superati. Alla manifestazione in oggetto hanno preso parte anche i professionisti del disordine mescolati tra gli studenti con un’unica finalità: scatenare pretestuosamente incidenti al fine di elevare l’attenzione nei riguardi della manifestazione stessa. Notoriamente le tecniche sono molteplici tra cui il lancio di oggetti, ma soprattutto il tentativo di superare i cordoni delle forze dell’ordine per manifestare in zone non autorizzate. Spiace che la politica caschi nel tranello dei professionisti del disordine, grave, invece, sarebbe se fatto con coscienza e volontà».

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