Si è svolto presso il Dipartimento della P.S. un primo incontro per la definizione delle modalità e dei criteri di ripartizione del fondo di cui all’art. 113 del decreto legislativo n. 50/2016 e del decreto del Ministero dell’interno n. 73 del 17 aprile 2023. Il tavolo è stato presieduto dal Capo Segreteria del Dipartimento, Prefetto Sergio Bracco.
Il codice dei contratti pubblici prevede l’erogazione di incentivi economici al personale non dirigente della pubblica amministrazione incaricato di esercitare funzioni tecniche specificatamente individuate, se non già retribuite, nell’ambito delle procedure finalizzate all’acquisizione di servizi, forniture, lavori e opere.
Tali somme non possono essere superiori al 2% dell’importo posto a base della gara. L’accordo, che riguarda gli appalti realizzati dal 2016 al 2023, in quanto per il periodo successivo è stato emanato un nuovo codice degli appalti che previde già le procedure di erogazione degli incentivi. L’accordo in via di definizione dovrà individuare i soggetti beneficiari di tali incentivi economici e i relativi criteri di ripartizione. Delle somme accantonate solo l’80% (del 2% accantonato) potrà essere destinato al personale mentre il restante 20% sarà destinato ad altre tipologie di acquisti o a finanziare specifici percorsi formativi. Rispetto alla bozza di accordo che ci è stata presentata dall’amministrazione, abbiamo chiesto alcuni correttivi. In particolare, abbiamo richiesto che vengano individuati gli uffici interessati da tale procedura, ossia le stazioni appaltanti. Dopodiché, abbiamo osservato quanto sia indispensabile la previsione di procedure di verifica e confronto sulle modalità di assegnazione degli incentivi. Abbiamo, inoltre, chiesto che anche nell’ambito delle procedure Consip siano riconosciuti gli incentivi in favore di coloro che svolgono attività complesse, come ad esempio nel caso in cui si debba individuare il Direttore dell’Esecuzione Contrattuale (cosiddetto DEC) oppure si debba effettuare attività di collaudo. È stata, inoltre, evidenziata la necessità che venga definito, in modo puntuale, quale sia il trattamento economico avente natura fissa e ricorrente come indicato nell’art.13 dell’accordo, poiché gli incentivi non possono superare il 50% di tale importo. È stato, altresì, chiesto di modificare quella parte dell’accordo nella quale è prevista la pubblicazione dei nomi dei dipendenti interessati dall’attività di appalto sul sito istituzionale dell’amministrazione aggiudicatrice. Tale regola prevista per tutti i pubblici impiegati, non si attaglia infatti alle particolarità della nostra professione che, al contrario, suggeriscono di non rendere pubblici i nostri nominativi bensì, eventualmente, di pubblicarli solo sulla rete intranet. L’amministrazione, preso atto delle osservazioni esposte, ha ritenuto opportuno sospendere l’incontro per effettuare le dovute valutazioni e proporre eventuali modifiche, con l’intento, comunque, di poter giungere alla definizione dell’accordo in tempi rapidi.
È importante sottolineare che sarà stipulata una specifica assicurazione per tutto il personale incaricato di svolgere funzioni tecniche per la realizzazione dell’appalto e le risorse necessarie saranno individuate nel 20% delle quote accantonate non destinate agli incentivi. È, infine, all’esame del Parlamento un emendamento volto a includere tra i beneficiari degli incentivi anche il personale dirigente.
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