IMMIGRAZIONE: IL PESO DEL (TUO) VOTO

IMMIGRAZIONE: IL PESO DEL (TUO) VOTO

Un tempo esistevano i Profughi, poi l’Europa li ha presi e li ha mischiati ai migranti. Un tempo esisteva una reale valutazione di emergenze umanitarie e delle concrete dinamiche...

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Un tempo esistevano i Profughi, poi l’Europa li ha presi e li ha mischiati ai migranti.
Un tempo esisteva una reale valutazione di emergenze umanitarie e delle concrete dinamiche di migrazione controllata, poi l’Italia ha scoperto i fondi europei e li ha mischiati alla stabilità di bilancio.
Un tempo si poteva parlare di integrazione, poi invece ci si ritrova qui a parlare di un’impossibilità costante nel far fronte a quella che non è più un’emergenza, ma un dato di fatto lungo anni e che conta numeri importanti soprattutto nelle vittime.
Vittima non è solo chi perde la vita, ma anche chi non trova quella che gli è stata venduta o rubata.

Quello che Chiara Giannini espone a SkyTG24, citando sia il Cammino della Memoria della Verità e della Giustizia che le difficoltà affrontate dal territorio sardo e manifestate con ogni mezzo dalla nostra Segreteria locale, ha il sapore di fiele.
La Giannini parla del gusto amaro della sovranità popolare; un concetto che sembra non appartenere più a nessuno e che invece, inequivocabilmente, rappresenta ancora lo strumento più potente che abbiamo per cambiare le cose. La sovranità che noi tutti deteniamo non è fatta di slogan, di manifestazioni sterili e di urli di denuncia, non passa attraverso le cerimonie e i manifesti; almeno non solo. Il vero potere di un popolo sovrano sta nel voto.
Siamo puntualmente chiamati a cambiare le cose ed è ora che ne prendiamo atto se vogliamo cambiarle davvero.
Abbiamo potere di censura e di sostegno, abbiamo la facoltà di manifestare concretamente dissenso e consenso, abbiamo ancora il potere di decidere e prima che la confusione ce lo tolga, è necessario decidere e concretizzare da quale parte dell’ordine vogliamo stare.

L’alibi Europa, le richieste di aiuto e di sostegno, non reggono più. Sul territorio ci siamo noi cittadini e come Sindacato di Polizia, possiamo anche dire d’essere stanchi di impegnare risorse in un caos che priva di sicurezza le nostre strade e le nostre case.
L’accoglienza è un dovere che ha bisogno di più testa e meno pancia, così come noi abbiamo bisogno di più uomini e più risorse; in entrambe le cose, al centro, rimane il comune senso di dignità.
Al netto delle difficoltà che siamo abituati ad affrontare, sappiamo per certo che un aiuto concreto va oltre uno sbarco ed è necessario che chi gestisce l’ammortamento di tutte le componenti di un’immigrazione allo sbando, capisca che il territorio italiano e il suo popolo, compresi i poliziotti, non hanno più risorse da spendere; se non quella del voto.

L’INTERVENTO DI CHIARA GIANNINI SU SKYTG24

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