Def: Sap, su contratti Tesoro fa gioco tre carte
(ANSA) – ROMA, 11 APR – “La nostra battaglia produce effetti, anche se un po’ buffi. La lezioncina di contabilità inviata alle agenzie stampa dal ministero dell’Economia e delle Finanze, infatti, fa sorridere e assomiglia tanto al gioco delle tre carte”. Lo sostiene Gianni Tonelli, presidente nazionale del sindacato polizia Sap. “Da un lato – rileva Tonelli – si smentisce un ulteriore blocco della contrattazione nel pubblico impiego, dall’altro si ricorda quello che tutti sanno e cioè che il finanziamento delle risorse per i rinnovi contrattuali arriva dalla legge di stabilità . Ci chiediamo allora a che cosa serva il Def, visto che si fanno ipotesi e scenari fino al 2020 a legislazione vigente. E ad oggi – aggiunge – leggendo il documento di economia e finanza, si prefigura solo lo scenario peggiore, quello di un’assenza di contrattazione per i prossimi 6 anni”. “Non ci basta – prosegue il segretario del Sap – la smentita non smentita dell’ufficio studi del Mef e ci chiediamo perché il livello politico, che abbiamo più volte interpellato, si nasconda dietro i tecnici del Tesoro. Pretendiamo un impegno serio e concreto del Governo Renzi e del ministro Alfano, soprattutto per il comparto sicurezza e per la Polizia di Stato che, ricordiamo, godono della specificità della professione entrata in vigore nel 2010 come legge dello Stato e che ci differenzia da tutto il resto del pubblico impiego”.
Def: Tesoro, nessun blocco contratti pubblici
(ANSA) – ROMA, 11 APR – Nel Documento di Economia e Finanza 2014 “non è contenuto, e non potrebbe esserlo, alcun riferimento a ipotesi di blocco di contrattazione nel settore pubblico. Le notizie in merito apparse sulla stampa non hanno alcun fondamento”. Lo afferma il Tesoro in una nota. Il ministero dell’Economia fa presente, infatti, che “le previsioni contenute nel DEF sono elaborate sulla base della legislazione vigente che determina la spesa per redditi da lavoro delle amministrazioni pubbliche, e quindi costruite tenendo conto solo degli effetti economici conseguenti da leggi e norme già in vigore. Secondo la normativa contabile italiana, il finanziamento delle risorse per i rinnovi contrattuali del pubblico impiego è effettuato con la legge di stabilità”. Non esistendo ancora la norma che provvede allo stanziamento delle risorse per il rinnovo dei trienni contrattuali 2015-2017 e 2018-2020, prosegue il Tesoro, “non è tecnicamente possibile considerare i corrispondenti importi nello scenario di previsione a legislazione vigente. In tale scenario si considera, perciò, solo l’indennità di vacanza contrattuale, in quanto erogata automaticamente per effetto di norme vigenti. Nella stima si è tenuto conto che la Legge di stabilità 2014 ha fissato l’indennità per il triennio 2015-2017 al livello di quella in godimento dal mese di luglio 2010”.
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