Le Questure stanno compilando elenchi di dipendenti
con i dettagli sulle loro malattie
POLIZIOTTI IN RIVOLTA: SCHEDATO CHI SI AMMALA
Il Viminale chiede i dati degli assenti.
I sindacati: vogliono tagliare gli stipendi, e' l'effetto Brunetta
ROMA – Esiste una “schedatura” dei poliziotti che si sono assentati per malattia a partire dal 26 giugno scorso. Con una procedura che non ha precedenti, le questure stanno raccogliendo i dati su agenti e funzionari che hanno presentato un certificato medico. Lo dispone una circolare che gli uffici del personale hanno trasmesso a tutti i dirigenti. E i sindacati sono in rivolta perche' nessuno sa chi abbia ordinato questo “monitoraggio”. E soprattutto si ignora quale sia il fine, anche se c'e' il sospetto piu' che fondato che serva a tagliare gli stipendi, cosi' come previsto dall'ormai famoso “decreto Brunetta”.
“Ai fini conoscitivi – e' scritto nel documento classificato come “riservato” che il Personale sta trasmettendo ai vari reparti – prego restituire, debitamente compilati, gli allegati moduli riepilogativi degli eventi malattia sofferti dai dipendenti a decorrere dalla data del 26 giugno 2008 sino al 28 luglio 2008. Detti moduli dovranno pervenire alla segreteria dell'Ufficio Personale inderogabilmente entro e non oltre il 28 luglio 2008, aggiornati a tale data, anche se negativi. Gli stessi, in seguito, dovranno essere trasmessi con cadenza giornaliera entro le 9.30″.
Nei moduli si chiede di specificare l'identita' del dipendente e la sua qualifica oltre ai dettagli riguardanti la malattia. I dati sulla salute dei cittadini sono ritenuti “sensibili” dalla legge sulla privacy. Ma non e' soltanto questo ad allarmare i rappresentanti di categoria. Sinora i certificati venivano gia' trasmessi ai vari uffici del personale cosi' come impone la normativa e dunque si vuole scoprire se davvero il decreto che riguarda gli statali firmato dal ministro Renato Brunetta imponga la compilazione di schede collettive che contengono tutti i nominativi del personale.
LA RICHIESTA DEI SINDACATI – Per questo gia' questa mattina i sindacati chiederanno ufficialmente di sapere quale ufficio del Viminale abbia imposto alle questure le nuove disposizioni e soprattutto che fine faranno i moduli raccolti nelle varie questure. Si sa che Roma, Torino e Nuoro hanno gia' terminato la compilazione dei questionari relativi al primo mese e anche gli altri uffici si stanno adeguando. Quanto alta sia l'incidenza dei “tagli” per i primi dieci giorni di malattia l'ha calcolato il Sap, il sindacato autonomo di polizia. “Per avere una percezione chiara – spiega il portavoce Massimo Montebove – basti dire che un agente o un carabiniere semplice guadagnano 1.261,65 euro al mese e subiranno una decurtazione di 103,44 euro. Un ispettore o un maresciallo prendono in busta paga 1726,54 euro e una detrazione pari a 190,89. Si oscilla tra l'otto e il dieci per cento”. Di fronte alla manovra i sindacati annunciano uno sciopero che si svolgera' in autunno, ma gia' adesso sono in stato di agitazione. Il motivo lo ribadisce il segretario generale del Sap Nicola Tanzi: “L'esecutivo di Berlusconi, Tremonti e Brunetta sbatte ancora una volta la porta in faccia a forze dell'ordine e forze armate, con la conversione in legge al Senato, attraverso il meccanismo della 'fiducia', della manovra economica. Questo governo ha vinto le elezioni promettendo maggior sicurezza agli italiani e non inutili operazioni di facciata, come l'impiego dei militari”.
“Cio' che piu' colpisce negativamente – denuncia Claudio Giardullo della Silp Cigl – sono le scelte. A fronte di un taglio di un miliardo di euro per i prossimi tre anni che provochera' una perdita di almeno 6.000 uomini, si decide di spendere 60 milioni per mettere i militari nelle citta' e nessun intervento strutturale che riguardi i mezzi e gli edifici”.
(Fiorenza Sarzanini – 04 agosto 2008 – Corriere della Sera)
La prima pagina del Corriere della Sera
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