Si è svolto a Madrid il 1° European Police Summit, meeting europeo organizzato dal CESP e dal sindacato spagnolo SPP, per condividere gli obiettivi del progetto CESP 2025 a cui hanno partecipato direttori di commissioni del Consiglio d’Europa, responsabili di organizzazioni internazionali quali INTERPOL, OLAF (l’Ufficio Europeo per la Lotta Antifrode), ICMEC (International Center for Missing and Exploited Children), professori universitari e i vertici di organismi come la Fondazione Orfani della Polizia, l’Associazione Dignità e Giustizia per le Vittime, dell’Analytic Media and Public Engagement dell’Università Carlos III di Madrid.
Nel terzo ed ultimo giorno di convention, anche molta commozione e dolore nell’ascoltare le testimonianze di Joaquin ECHEVERRIA, padre di Ignacio, l’eroe in skateboard di Londra, ucciso il 3 giugno 2017 nel tentativo di bloccare tre terroristi dell’ISIS e di Maria, bambina di 11 anni che ha letto una missiva indirizzata ad un papà poliziotto, vittima del dovere.
Organizzazione perfetta curata in ogni dettaglio dal bravissimo Jesus LIRA CALVO, Segretario Generale del CESP coadiuvato da Irena IVANOVSKA, responsabile della segreteria tecnica del CESP; l’attività del convegno è disponibile sul sito del CESP – www.cespolice.eu – e sui profili FB – Conseil Europeen des Syndicats de Police CESP – e Instagram – @cespolice –.
Nello sviluppare i 4 macro temi del summit, molti i riferimenti a quanto il SAP sostiene e promuove da sempre, oggi nel DNA anche del CESP.
Per il tema “New victimology trends”, Paulo RANGEL, portoghese, parlamentare europeo, membro della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni, ha sottolineato come sia necessario riconoscere alla vittima maggiori tutele, diritti e attenzioni.
Victor Valentin COTOBAL, spagnolo, vice Presidente dell’Associazione Dignità e Giustizia per le Vittime ha auspicato una direttiva europea che obblighi la Spagna (e altri paesi con situazioni analoghe) a cambiare il nome di piazze, di vie e addirittura di istituzioni scolastiche oggi intitolate a terroristi dell’ETA: uno sfregio ai famigliari delle 864 persone assassinate da quel gruppo terroristico di cui ancora per ben 379 vittime non sono stati individuati gli autori.
E’ immorale che un terrorista sia ricordato come un eroe o che, in rappresentazioni cinematografiche, possa in qualche modo rappresentare un esempio da seguire.
Condiviso e apprezzato da tutti i relatori, l’intervento del Capo della Polizia spagnola, Francisco PARDO PIQUERAS che vede innato in ogni poliziotto “l’istinto di proteggere”, di servire i cittadini, di garantire la convivenza democratica, di vedere nel cittadino il suo unico “dueno”, tradotto letteralmente, il suo solo “padrone”. Senza sicurezza non c’è crescita economica.
Nel suo intervento, ha definito l’attuale momento storico di incertezza globale su tutti i fronti, dichiarando che: “l’unica sicurezza che abbiamo è sapere che non siamo al sicuro” e che le forze dell’ordine restano comunque l’istituzione di cui più si fidano i cittadini spagnoli ed europei.
L’analisi del tema riguardante i nuovi fenomeni criminali, ha evidenziato come le minacce siano ormai globali, con presenza di reti internazionali dedite al traffico di esseri umani, di organi e di droga. Organizzazioni criminali che riciclano i loro proventi in cripto monete, in bit-coin, utilizzando il deep e il dark web attraverso il quale sono ormai tanti gli episodi registrati in Europa di pirateria digitale dove il pagamento di un riscatto per sbloccare server ed intere reti informatiche è richiesto solo in bit-coin.
Josè Rodriguez FUENTES, Direttore centrale dell’equivalente del GICO in Spagna, ha definito le cripto monete un affermato sistema per il “blanqueo de capitales”, cioè la pulizia del denaro, dei fondi neri. A Tarragona, in Spagna, è stata venduta da poco la prima casa, con pagamento in bit-coin mentre nel mondo si stimano 20 milioni di negozi che accettano questa moneta e più di 300 milioni di persone che la utilizzano, dati forniti da Javier PASTOR MORENO, responsabile della Bit2Me, la più affermata piattaforma europea di scambi in criptovalute
José Angel GONZALES MORAN, responsabile del servizio centrale spagnolo analogo allo S.C.O., ha raccontato di truffe perpetrate in dropshipping con piattaforme false, di frodi nei giochi d’azzardo telematici con utilizzo di algoritmi ed estorsioni sempre via web.
Particolarmente significative, e in linea con gli obiettivi del progetto CESP 2025, le parole di Maite PAGAZAURTUNDUA, spagnola, parlamentare europea, vice Presidente della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni – LIBE -, Premio Sacharov nel 2000 concessole dalla sessione plenaria del Parlamento europeo, donna di fama internazionale per il suo encomiabile impegno nella difesa dei diritti dei cittadini.
Dello stesso avviso Yves ROLLAND, francese, membro della Commissione del Consiglio d’Europa per programmi in materia di polizia che tra l’altro ha evidenziato il drammatico aumento di suicidi tra gli appartenenti alle forze dell’ordine.
Sostegno al progetto CESP 2025, è arrivato anche da Alicia Maria MALO SANCHEZ, Commissario della polizia spagnola, membro del Comitato Esecutivo di INTERPOL che ha stigmatizzato l’importanza di una collaborazione stretta e continua tra i 195 stati che aderiscono ad INTERPOL, auspicando un diverso approccio alle indagini che tenga conto delle peculiarità operative di una criminalità internazionale che dialoga utilizzando linee criptate ed effettua enormi transazioni finanziarie istantanee via web.
Mr. Eduardo CANO ROMERA, responsabile dell’unità anti-frodi, spionaggio, terrorismo e investigazioni interne dell’OLAF ha riferito dell’attività per prevenire truffe e conflitti di interessi sulla gestione dei fondi del Next Generation EU (NGEU) e dei singoli PNRR nei vari paesi. Ha spiegato la collaborazione tra OLAF e l’EPPO, la neo Procura Europea, operativa dal giugno del 2021, organismo indipendente dell’Unione europea incaricato di indagare, perseguire e portare in giudizio i reati che ledono gli interessi finanziari dell’UE quali, ad esempio: truffe, corruzione e riciclaggio.
La presenza di Guillermo GALARZA, vice Presidente dell’ICMEC – il più importante organismo in ambito mondiale per il contrasto dei reati a danno di minori -, giunto al summit direttamente da Washington D.C., sede dell’istituzione che rappresenta, ha sancito ulteriormente la bontà dei temi che costituiscono il progetto CESP 2025.
Nel corso del suo intervento, GALARZA ha consegnato una medaglia a Massimo DENARIER, delegato SAP e Segretario Generale Aggiunto del CESP per premiare simbolicamente l’attività di repressione di crimini a danno di minori posta in essere dalla Polizia italiana nell’ultimo anno che, con 37.000 casi, è risultata la prima in Europa, davanti a Portogallo (34.000) e Spagna (33.000). Numeri sconfortanti che indicano la vastità di un fenomeno che si manifesta sempre di più con violenze in ambito famigliare e attraverso la rete internet facendo registrare addirittura 4 milioni di casi in India e 2 milioni in Indonesia.
Necessaria, per i vertici dell’ICMEC, un’azione di contrasto globale, con la creazione di unità specifiche, professionalmente preparate e dotate dei più sofisticati mezzi operativi e di adeguate norme legislative per giungere ad un’azione che contrasti con successo questi tristissimi eventi.
Al termine dei lavori, Maria De Las Mercedes GONZALES FERNANDEZ, Prefetto di Madrid, ha elogiato la grande professionalità ed operatività delle forze di polizia di Madrid, ringraziandole per aver reso la città, la capitale più sicura in Europa.
Il Prefetto, con Adolfo MEDINA, Presidente del sindacato spagnolo SPP, organizzatore dell’evento, ha consegnato, nelle mani di Massimo DENARIER, un’opera in ceramica riproducente un Don Quijote stilizzato, affinché il SAP continui a condurre le sue battaglie sindacali con lo stesso ardore del celebre personaggio di Cervantes.
In conclusione, si è trattato di un meeting tecnico, di sostanza, con esperti di polizia e di giustizia di altissimo livello in cui si è parlato anche dell’aumento delle violenze fisiche contro i poliziotti europei, non adeguatamente tutelati dalle leggi in vigore e a volte cinicamente vessati da una gogna mediatica che in Spagna è conosciuta come “la pena del telediario”.
Tutti d’accordo nel pretendere urgenti direttive europee che obblighino i vari governi ad investire di più nella sicurezza dei cittadini, sostenendo la formazione professionale dei poliziotti ma anche fornendo strumenti operativi moderni, sfruttando innovazioni tecnologiche come le body cam ma soprattutto adeguando i mezzi legislativi a loro tutela.
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