Il SAP di Forlì- Cesena chiede il secondo caricatore per fronteggiare la criminalità organizzata

Il SAP di Forlì- Cesena chiede il secondo caricatore per fronteggiare la criminalità organizzata

Una battaglia iniziata nel lontano 1999, quella del SAP, a favore degli Agenti in servizio di Volante, per essere dotati del secondo caricatore per le armi individuali. Dopo l’ennesimo...
Una battaglia iniziata nel lontano 1999, quella del SAP, a favore degli Agenti in servizio di Volante, per essere dotati del secondo caricatore per le armi individuali.

Dopo l’ennesimo gravissimo assalto ad un furgone portavalori, verificatosi il 16 maggio scorso, sul tratto Autostradale dell’A/14 da parte della criminalità organizzata, la Segreteria Generale del SAP di Forlì-Cesena, ha inviato ancora una volta alle Autorità competenti, la richiesta di essere nuovamente dotati del secondo caricatore per le armi in dotazione di reparto per l’uso individuale.

Tale problematica, si somma alla più volte lamentata scarsità qualitativa e quantitativa degli strumenti forniti agli operatori di polizia.

Il primo problema fra tutti, come già ampiamente denunciato, è l’inidoneità dei giubbotti antiproiettile scaduti o comunque non idonei a contenere un assalto perpetrato con il “kalashnikov” ovvero mitragliatrice AK47. Le conseguenze che ne emergono sono evidenti, poiché in un ipotetico conflitto a fuoco gli operatori della Stradale oltre a non poter indossare l’adeguata protezione balistica per l’assenza o comunque l’inidoneità di giubbotti antiproiettile, non potrebbero nemmeno sostenere un conflitto a fuoco per oltre quindi colpi, in quanto privi del secondo caricatore.

Tutte queste carenze, generano negli agenti, uno stato di abbandono e insicurezza, che si riflette negativamente sulla condizione psico-fisica, oltre a comportare concreti rischi sulla propria incolumità. Per tali ragioni, gli agenti, sempre con più frequenza ricorrono con mezzi economici personali a supplire alle inefficienze logistiche dell’Amministrazione, arrivando anche ad acquistare personalmente giubbotti antiproiettile e materiale di ultima generazione, necessario per fronteggiare eventuali attacchi con armi potenti come un kalashnikov Ak47, che i giubbotti oggi in dotazione non sono in grado di fermare.

Per combattere la criminalità organizzata, la mafia, la camorra e il terrorismo da parte dei nuovi gruppi jihadisti, bisogna che tutti gli Agenti siano dotati dei giusti mezzi per poter svolgere il proprio lavoro, avendo così maggior capacità operativa e una migliore efficacia della risposta alle sempre più costanti minacce.

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