Colleghi che subirono persecuzioni torture e “infoibamenti” ad opera dei partigiani jugoslavi.Di questi coraggiosi e sfortunati eroi, non tutti purtroppo, vi è traccia indelebile nel Famedio della Questura di Trieste e nella lapide apposta presso la Questura di Gorizia, proprio per iniziativa del Sap che già nel giugno 1998, sei anni prima dell’istituzione della ricorrenza e perció quando poco ancora si parlava di questa orribile pagina della recente storia europea, ne ha promosso la posa.
Emblematica la vicenda del Questore isontino Vito Genchi, prima deportato e poi morto nel ’47 in Jugoslavia, pressoché dimenticato dalle istituzioni Italiane come gli altri appartenenti alla Polizia scomparsi per mano delle bande ”
titine”
e cui non è mai stato adeguatamente reso onore.
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