'IL DISAGIO: RICONOSCERLO PER PREVENIRLO’ E ‘SOCIAL MEDIA E SERVIZI DI MESSAGGISTICA’: A RIMINI UNA DUE GIORNI DI CORSI DI FORMAZIONE

‘IL DISAGIO: RICONOSCERLO PER PREVENIRLO’ E ‘SOCIAL MEDIA E SERVIZI DI MESSAGGISTICA’: A RIMINI UNA DUE GIORNI DI CORSI DI FORMAZIONE

“Il disagio: riconoscerlo per prevenirlo. Strategie di resilienza” e “Social media e servizi di messaggistica. Piattaforma WhatsApp” sono i due corsi di formazione – organizzati dalla Segreteria Generale del...

“Il disagio: riconoscerlo per prevenirlo. Strategie di resilienza” e “Social media e servizi di messaggistica. Piattaforma WhatsApp” sono i due corsi di formazione – organizzati dalla Segreteria Generale del SAP in occasione del Consiglio Generale a Rimini – che si sono tenuti il 30 settembre e il primo ottobre.

Due incontri sicuramente differenti tra loro per le tematiche affrontate, ma entrambi costruttivi e ricchi di spunti di riflessione. In particolare, come ha spiegato il Segretario Generale aggiunto del SAP, Giuseppe Coco, quello dei suicidi tra le forze dell’ordine è “un fenomeno, purtroppo, di estrema attualità. Anche per questo è stato istituito il tavolo sul disagio, così come nuovi strumenti di sostegno, proprio perché servono esperienza, professionalità e formazione”.

“È importante fare informazione su queste tematiche”, ha ricordato Michela Cortini, Direttrice del laboratorio di Business Psychology, Presidente del corso di laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche dell’Università G. d’Annunzio di Chieti – Pescara. Il benessere e lo stress, ha aggiunto, sono “due facce della stessa medaglia” ed è sempre “molto importante ragionare su come fare per proteggerci”, perché non si parla solo di terze persone. Oltre a precisare che, in realtà, persino troppo poco stress è un fattore di rischio, la professoressa ha poi ribadito che “la resilienza è fatta di attività, non è qualcosa di passivo, ma di molto attivo” e la possibilità di realizzarsi presuppone anche “una capacità introspettiva”.

Dai dati forniti durante il seminario è emerso che il mezzo più utilizzato, addirittura nell’83% dei casi, nel caso dei suicidi nella Polizia di Stato dal 1995 al 2022 è stata è la pistola di ordinanza. “Bisogna essere sul posto, avere il contatto con i colleghi. Il vero passo si farà quando si investirà di più sulla presenza sul territorio”, ha detto da parte sua il Dott. Carlo Barbieri, Direttore Tecnico Superiore Psicologo della Polizia di Stato.

Sull’argomento è intervenuta anche la Dott.ssa Giorgia Minotti, Direttore Tecnico Superiore Psicologo della Polizia di Stato, ricordando non solo l’importanza della prevenzione primaria, secondaria e terziaria, ma anche che, spesso, “partiamo dal suicidio perché ci viene chiesto, però poi focalizziamo sul suicidio un’attenzione necessaria ma che rischia di farci perdere di vista una serie di altre cose”.

La seconda giornata di formazione è stata dedicata al principale strumento di comunicazione nel mondo dei social media: WhatsApp, non a caso al mondo sono 2 miliardi di utenti, quasi 34 milioni (33,8) in Italia. Dalle risposte rapide agli aggiornamenti di Stato, passando per i canali WhatsApp e le liste Broadcast, sul tema sono intervenuti Riccardo e Davide Girardi di WHATSAdvanced, i quali hanno fornito strategie e tecniche per utilizzare questo strumento in maniera non solo originale, ma soprattutto competente e professionale.

 

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