'SBAGLIATO RICORDARE SOLO PIAZZA ALIMONDA DIMENTICANDO VIOLENTI'
(ANSA) – ROMA, 20 LUG – 'A Genova, dieci anni fa, e' morto un ragazzo, evento che certamente non sarebbe dovuto accadere. Un ragazzo purtroppo non c'e' piu', ma poteva capitare la stessa cosa ad un poliziotto o ad un carabiniere. Solo per un caso non e' successo a Genova, solo per un caso non e' accaduto in Valdisusa, ma il numero dei feriti parla da solo'. Lo rileva Nicola Tanzi, segretario generale del sindacato di polizia Sap.
'Le forze dell'ordine – riconosce Tanzi – possono aver commesso degli errori e certamente dal 2001 ad oggi sono cambiate molte cose per quel che riguarda la gestione dell' ordine pubblico. Quello che non e' cambiato – sottolinea – e' il sacrificio, l'abnegazione, la professionalita' dei singoli operatori che sono impegnati in questi servizi'.
'Oggi – prosegue il segretario del Sap – e' sbagliato ricordare quei giorni soltanto per i fatti di piazza Alimonda o della caserma Diaz, dimenticando le migliaia e migliaia di violenti che hanno messo a ferro e fuoco una intera citta' o i feriti che hanno causato. Occorre pero' avere la forza di guardare avanti e di dare un segnale diverso ai colleghi, ma anche all'opinione pubblica. La strada per guardare avanti – per Tanzi – non e' certo quella di chi a Genova organizza contromanifestazioni che hanno il sapore della provocazione e che rischiano esclusivamente di alimentare inutili tensioni e non e' neppure quella di qualche rappresentante sindacale della polizia che confonde la propria organizzazione con la Fiom'. (ANSA) NE 20-LUG-11 11:04
G8: SAP, FILO CONDUTTORE COLLEGA GENOVA A VALDISUSA
'CIO' CHE E' SUCCESSO A GIULIANI POTEVA SUCCEDERE A UN POLIZIOTTO'
Roma, 20 lug. – (Adnkronos) – “Sono passati dieci anni da quei terribili giorni di Genova, ma sembra oggi se pensiamo agli incidenti e agli scontri della Val di Susa. Un filo conduttore lega questi due eventi”. E' quanto afferma Nicola Tanzi, segretario generale del sindacato di polizia Sap. Il sindacalista ricorda come sia dieci anni fa come oggi accanto a cittadini pacifici, scendano in campo delle persone che “hanno come unico obiettivo quello di attaccare le forze dell'ordine in nome di un ideologico odio contro lo Stato e contro chi lo rappresenta – continua – di commettere reati e devastazioni, tutto gestito con grande organizzazione e utilizzando tecniche di guerriglia non improvvisate, che necessitano di preparazione e addestramento”.
“Soltanto partendo da qui – incalza – e' possibile analizzare i fatti e cercare di capire perche' a Genova, dieci anni fa, e' morto un ragazzo, evento che certamente non sarebbe dovuto accadere”. Tanzi sottolinea che “poteva capitare la stessa cosa ad un poliziotto o ad un carabiniere. Solo per un caso non e' successo a Genova, solo per un caso non e' accaduto in Valsusa, ma il numero dei feriti parla da solo. Le forze dell'ordine – continua – possono aver commesso degli errori ma certamente dal 2001 ad oggi sono cambiate molte cose per quel che riguarda la gestione dell'ordine pubblico”.
Tanzi ricorda come sia sbagliato ricordare i fatti di Genova solamente per Piazza Alimonda o per quanto capitato alla scuola Diaz “dimenticando le migliaia di violenti che hanno messo a ferro e fuoco una intera citta' o i feriti che hanno causato”. Ecco perche' secondo il sindacalista e' necessario guardare avanti, ricordando che la strada giusta e' quella intrapresa dal Sap “che ha stretto un rapporto importante con l'Associazione Nazionale Magistrati, organizzando appena qualche settimana fa una bella iniziativa a Genova per discutere pacatamente del rapporto tra polizia giudiziaria e pubblici ministeri”.
(Bat/Zn/Adnkronos) 20-LUG-11 10:32
GENOVA 2001: SAP, POTEVA ESSERCI UN POLIZIOTTO AL POSTO DI CARLO GIULIANI
(AGENPARL) – Roma, 20 lug – “Sono passati dieci anni da quei terribili giorni di Genova, ma sembra oggi se pensiamo agli incidenti e agli scontri della Valdisusa.
Un filo conduttore lega questi due eventi. Non dobbiamo e non possiamo mai dimenticare infatti che, assieme a migliaia di pacifici cittadini, sono scesi e scendono in piazza o nelle valli soggetti che hanno come unico obiettivo quello di attaccare le forze dell'ordine in nome di un ideologico odio contro lo Stato e contro chi lo rappresenta, di commettere reati e devastazioni, tutto gestito con grande organizzazione e utilizzando tecniche di guerriglia non improvvisate, che necessitano di preparazione e addestramento”. E' quanto afferma Nicola Tanzi, segretario generale del sindacato di polizia Sap, uno dei maggiori.
“Soltanto partendo da qui – dice Tanzi – e' possibile analizzare i fatti e cercare di capire perche' a Genova, dieci anni fa, e' morto un ragazzo, evento che certamente non sarebbe dovuto accadere.
Un ragazzo purtroppo non c'e' piu', ma poteva capitare la stessa cosa ad un poliziotto o ad un carabiniere.
Solo per un caso non e' successo a Genova, solo per un caso non e' accaduto in Valdisusa, ma il numero dei feriti parla da solo. Le forze dell'ordine possono aver commesso degli errori e certamente dal 2001 ad oggi sono cambiate molte cose per quel che riguarda la gestione dell'ordine pubblico. Quello che non e' cambiato e' il sacrificio, l'abnegazione, la professionalita' dei singoli operatori che sono impegnati in questi servizi”.
“Oggi e' sbagliato ricordare quei giorni – prosegue il leader del principale sindacato autonomo – soltanto per i fatti di piazza Alimonda o della caserma Diaz, dimenticando le migliaia e migliaia di violenti che hanno messo a ferro e fuoco una intera citta' o i feriti che hanno causato. Occorre pero' avere la forza di guardare avanti e di dare un segnale diverso ai colleghi, ma anche all'opinione pubblica.
La strada per guardare avanti non e' certo quella di chi a Genova organizza contromanifestazioni che hanno il sapore della provocazione e che rischiano esclusivamente di alimentare inutili tensioni e non e' neppure quella di qualche rappresentante sindacale della polizia che confonde la propria organizzazione con la Fiom”.
“La strada da intraprendere – conclude Tanzi – e' un percorso stretto fatto di orgoglio, ma anche di autocritica, nella consapevolezza che solo guardando avanti si possono raggiungere risultati concreti. La strada e' quella intrapresa , con grande serieta', dal Sap che ha stretto un rapporto importante con l'Associazione Nazionale Magistrati, organizzando appena qualche settimana fa una bella iniziativa a Genova per discutere pacatamente del rapporto tra polizia giudiziaria e pubblici ministeri. Anche questo vuol dire essere un grande sindacato di polizia”. com/sdb 200915 LUG 11
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