In data odierna abbiamo inviato una nota congiunta al Capo della Polizia. Appare ormai acclarato, infatti, che la funzionalità dell’apparato preposto ad assicurare l’ordine e la sicurezza pubblica sia fortemente penalizzato da una serie di cause che trovano, nei vuoti organici dei vari ruoli della Polizia di Stato, un fattore comune e determinante. Di fronte allo scenario prossimo caratterizzato da circa quarantamila colleghi che raggiungeranno a stretto giro la meritata quiescenza, la possibilità di sostituirli e non intaccare lo standard di efficienza della nostra Istituzione appare una chimera. Tutt’oggi si riverberano gli effetti perversi del blocco del turnover che procedure concorsuali farraginose non sono riuscite a compensare. Una situazione che interessa tutti i ruoli ma che si acuisce per quello degli Ispettori. È indubbio allora che vi è la necessità di mettere mano alla disciplina concorsuale, per renderla più snella e non pregiudicare le legittime aspettative dei colleghi, turbate da continui ritardi che differiscono l’accesso a ruoli superiori. Il primo banco di prova appare sicuramente quello del concorso interno per 1.141 Vice Ispettori. Un bando pubblicato circa due anni fa, una prova scritta che si è rivelata altamente selettiva e svolta dopo molti rinvii mentre ad oggi non si hanno notizie sull’inizio della prova orale, senza la quale non si potrà poi iniziare con la valutazione dei titoli. Tutto questo appare incongruente con le criticità sopra esposte e che impone un ragionamento sulla possibilità di semplificare l’iter concorsuale, anche valutando l’eliminazione della prova orale. Un progetto a beneficio dei colleghi che permetterebbe di soddisfare altresì gli interessi superiori dell’Amministrazione. Di seguito è disponibile il testo della lettera.
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