Altra puntata della marcia a tappe forzate per la firma del c.d. secondo livello di contrattazione. La parte più lunga della discussione stavolta è stata dedicata alla risoluzione dell’equivoco sul calcolo del forfettario per i cambi turno previsto per i Reparti Mobili: come sostenuto dal Sap, la dicitura dell’accordo dovrà permettere la percezione totale dell’emolumento a chi è in forza a queste strutture e prevedere la decurtazione, col calcolo in dodicesimi solo per i mesi nel corso dei quali l’appartenenza – e non la mera presenza – viene meno per trasferimento (in entrata o uscita) oppure aggregazione. Quindi congedi, malattie, permessi e tutte le cosiddette “assenze legittime” non devono far venir meno il diritto.
Per la reperibilità tutto rimane come prima per questa tornata, ma il tavolo ha espresso la necessità di approfondire l’analisi e valutare eventuali nuove modalità di pagamento soprattutto alla luce di un uso un po’ troppo disinvolto della forma non pattizia, ossia dei turni disposti ex art.64 L.121/81.
Per ultima, è arrivata la discussione sulle risorse messe a disposizione appositamente per i servizi operativi che, come annunciato nelle scorse settimane, si vorrebbe destinare a forme di impiego di particolare disagio. Esiste una larghissima convergenza verso la soluzione che vede il ristoro dei turni serali e notturni svolti per il controllo del territorio ed è su questo versante che si va concretizzando il risultato. Basterà individuare con chiarezza le fattispecie precise da ricomprendere per evitare le solite spiacevoli differenze di interpretazioni.
Qualcuno insiste per una soluzione diversa, non in linea con il percorso fin qui fatto, ma si tratta di una posizione isolata. Stabilito il principio, ragionato, mediato, si deve ora avanzare spediti per non trovarsi a pagare queste importanti somme come lo scorso anno in piena estate e non invece già a giugno come auspicabile.
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