PERSONALE STANCO O EMARGINATO – AL VIA CAMPAGNA ‘CHI DIFENDE I DIFENSORI?’
Roma, 10 ott. – (Adnkronos) – Mobbing, stress e burn out: ”cresce il
disagio lavorativo dell’operatore di polizia”. A lanciare l’allarme
e’ Nicola Tanzi, segretario generale del Sap, che all’Adnkronos
spiega: ”I poliziotti sono stressati, molti si sentono emarginati. Il
personale non ha gratifiche economiche ne’ di progressione di
carriera. A cio’ si aggiunge il blocco e dei contratti e situazioni in
cui mancano anche le risorse per le auto. Qualsiasi problema ci sia in
Italia, si punta il dito contro la polizia”.
Che fare? Per Tanzi ”occorre riconoscere la specificita’ di questo
lavoro e motivare gli uomini della polizia con adeguati
riconoscimenti. Dalla prossima settimana -annuncia il leader del Sap-
organizzeremo una campagna in tutta Italia, dal titolo ‘Chi difende i
difensori?’, attraverso la quale vogliamo sensibilizzare la politica e
l’opinione pubblica sulla mancanza di tutele dei poliziotti”.
”Tutti gli studi scientifici internazionali pubblicati dal 1980 ad
oggi -fa notare il Sap- sono concordi nel definire le attivita’ svolte
dalle forze dell’ordine come altamente stressanti, collocando i
poliziotti tra le categorie lavorative piu’ a rischio di condotte
suicidiarie, insieme ad avvocati e medici”.
”La politica faccia
presto -e’ l’appello di Tanzi- perche’ e’ a rischio la sicurezza dei
cittadini. E dove non c’e’ sicurezza, non ci puo’ essere sviluppo
economico”.
(segue)
(Sin/Ope/Adnkronos) 10-OTT-12 16:31
SICUREZZA: TANZI (SAP), STRESS E BURN OUT, CRESCE DISAGIO POLIZIOTTI (2)
AFFRONTARE CRITICITA’, OGGI A FIRENZE CONVEGNO CON STUDIOSI E CRIMONOLOGI
(Adnkronos) – Per analizzare il disagio dei poliziotti, il sindacato
autonomo di polizia di Firenze ha organizzato oggi a Palazzo Vecchio
un convegno nazionale dal titolo ‘Mobbing, stress e burn out: il
disagio lavorativo dell’operatore di polizia’. L’iniziativa e’ stata
resa possibile grazie alla collaborazione di Giunti Editore e della
rivista ‘Psicologia Contemporanea’. Il Comune di Firenze ha
patrocinato il simposio.
Dopo i saluti delle autorita’, del segretario provinciale Sap di
Firenze, Antonio Baldo, e del segretario regionale Sap della Toscana,
Fabio Grassi, il convegno si e’ aperto con una relazione di Tanzi. I
lavori, moderati dal portavoce del Sap, Massimo Montebove, hanno visto
gli interventi di Luciano Arcuri, professore di psicologia sociale
all’Universi ta’ di Padova; Alberto Oliverio, ordinario di
psicobiologia alla Sapienza di Roma; Graziano Lori, criminologo e
Corrado Mattana, dirigente della polizia e criminologo.
(Sin/Ope/Adnkronos) 10-OTT-12 16:34
POLIZIA:LAVORATORI A RISCHIO BURN OUT, PROGETTO GRUPPI AIUTO
CONVEGNO SAP; CRIMINOLOGO, MANCA FORMAZIONE GESTIONE EMOZIONI
(ANSA) – FIRENZE, 10 OTT – E’ ”altamente stressante” il lavoro in polizia. Lo indica tutta la letteratura mondiale in materia. Ma in Italia non c’e’ ancora uno studio organico che fotografi la situazione e descriva i rischi che corre il lavoratore-poliziotto. E’ quanto emerso oggi nel corso del convegno organizzato dal SAP dal titolo gia’ di per se’ significativo ‘Mobbing, stress e burn out: il disagio lavorativo dell’operatore di polizia’. ”La difficolta’ di cogliere il disagio sta anche nella norma non scritta che regola la vita di chi lavora in polizia, cioe’ il trattenimento delle emozioni.
Non a caso, forse, i lavoratori di polizia lamentano problemi di formazione nella gestione delle situazioni e una carenza nello studio della criminogenesi”, spiega Corrado Mattana, dirigente della polizia di Stato e criminologo.
Sulla questione, tuttavia, si comincia a discutere e a indagare, aggiunge Mattana. ”L’Ageisfos, l’Associazione Italiana per la Gestione dello Stress nelle Forze dell’Ordine, presieduta dal dottor Luigi Lucchetti – spiega Mattana – propone sul suo sito un questionario anonimo per verificare la possibilita’ e l’utilita’ per i lavoratori di polizia di partecipare ad un Gruppo di auto-mutuo-aiuto nel quale si affrontino i problemi psicologici”.
Il professor Luciano Arcuri, docente di psicologia sociale all’universita’ di Padova, ha invece studiato ‘lo stereotipo della donna poliziotto’ sottoponendo questionari a gruppi di giovani e cercando di capire che percezione hanno di chi lavora in polizia rispetto a due fattori, competenza e calore umano.
”Il poliziotto maschio – spiega Arcuri – e’ visto come una persona non dotata di calore umano, al contrario delle poliziotte. Ma in polizia la svalutazione del ruolo femminile e’ prevalente, da qui lo sforzo delle donne di dimostrare di essere anche piu’ dure mentre invece in questo mestiere sarebbe importante mettere in campo la loro capacita’ empatica. Quello che intendo quindi consigliare a chi gestisce le forze dell’ordine, in primo luogo in sede di formazione, e’ valorizzare le competenze delle donne ed essere piu’ attenti alla dimensione del femminile”.
Foto a cura di Aldo Gigli
TG3 Toscana (servizio al minuto 11.50)
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Corriere della Sera Firenze
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