Mercoledì 6 novembre riparte il progetto di Fiamme Oro e Fondazione SIT: “ITALIANI – Essere e sentirsi italiani attraverso la maglia azzurra”. Folorunso, Tecuceanu, Mihai e il campione europeo Crippa si racconteranno agli studenti e alle studentesse delle scuole medie, parlando di diritto di cittadinanza e identità culturale.
Nigeria, Romania, Moldavia, Etiopia sono i punti di partenza dei racconti di Ayomide Folorunso, Catalin Tecuceanu, Alexandrina Mihai e Yeman Crippa, diventati grandi in Italia. È qui, infatti, che hanno scoperto il loro talento per l’atletica leggera. Quattro campioni e campionesse del nostro sport, quattro tappe nelle scuole, oltre mille ragazzi e ragazze coinvolti: “ITALIANI” a novembre arriverà negli istituti di Verona, Vicenza, Padova e Treviso.
Il progetto di Fondazione SIT e Fiamme Oro è partito da Padova a febbraio scorso e ora raggiungerà i territori di altre tre province per parlare di diritto di cittadinanza e di identità culturale. “Essere e sentirsi italiani attraverso la maglia azzurra”: è un’iniziativa che parte dalle storie personali e familiari di atleti e atlete. Dalle voci di ragazzi e ragazze poco più grandi di loro, gli studenti ascoltano come è crescere con radici straniere e arrivare a rappresentare l’Italia a Europei, Mondiali e Olimpiadi.
Gli incontri delle scuole vanno oltre le medaglie e i record, servono a interrogarsi su cosa significhi essere italiani, su come e quando ci si senta tali e come la maglia azzurra diventi uno straordinario elemento aggregante tanto per chi è italiano dalla nascita quanto per chi lo diventa. Ascoltare le esperienze vissute nel corso dell’infanzia e dell’adolescenza da un campione europeo come Yeman Crippa o da una primatista italiana come Ayomide Folorunso aiuta i ragazzi a mettere a fuoco la propria identità e a individuare un percorso di formazione attraverso la scuola e lo sport.
In quattro appuntamenti “ITALIANI” coinvolgerà oltre mille studenti e studentesse delle scuole medie, con un grande appuntamento finale che sarà ospitato all’interno del campus di H-Farm.
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