Le polemiche e l’indignazione sorte attorno ai recenti fatti di Genova, hanno riacceso nuovamente la questione degli identificativi per il personale delle Forze dell’Ordine. Sabato 25 maggio, su Repubblica è apparso un articolo che parlava di “Riforma che manca” e di identificativi quale segnale di apertura democratica e incentivo all’autocontrollo per il personale di Polizia.
Noi abbiamo provato a dire la nostra, indirizzando una lettera al direttore di Repubblica Carlo Verdelli, sincerandoci – avendo contatto la redazione – dell’avvenuta ricezione. Risultato?
Non l’hanno pubblicata. Forse perché scomoda. Forse perché troppo vera. Marchiarci sta bene a tutti. L’espressa volontà, invece, di metterci in discussione con telecamere sulle divise, fa paura. Il coraggio della verità non piace perché non presta il fianco alla strumentalizzazione e alla menzogna.
Vi alleghiamo sia l’articolo cui facciamo riferimento, sia la nostra lettera. Con preghiera di diffusione, affinché si sappia che noi la faccia vogliamo mettercela, eccome!
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