Una scelta per certi versi “dolorosa”, come conferma Perelli in una lettera aperta ai colleghi, ma necessaria e che dimostra, ancora una volta, come l'unico vero, grande, sindacato AUTONOMO sia e resti il SAP. Perelli da noi non ha avuto e non avra' garanzie di poltrone, ma – come lui stesso dice – sara' valutato per quello che “sapro' meritarmi sul campo lavorando per i colleghi”.
I vertici di Rinnovamento Sindacale prima e dell'Ugl Polizia di Stato, spiega Mirko nella sua nota ricordando alcune recenti vicissitudini, “persero di vista i valori che fino ad allora ci avevano contraddistinto, incominciarono ad affermarsi personalismi, il Nazionale si dimentico' di essere presente nelle lotte quotidiane degli apparati periferici (come Bologna), poi ne invase talvolta l'autonomia 'indirizzando' scelte e nomine di alcuni soggetti esclusivamente in nome della quantita' degli iscritti e dimenticando le qualita'″.
Perelli aggiunge che ormai il suo ex sindacato di appartenenza ignora “la base, cioe' la ragione di essere di una organizzazione che dovrebbe basarsi sulla partecipazione democratica, sull'onesta' intellettuale del rappresentanti, sull'informazione” e chiarisce: “Io voglio fare attivita' sindacale ponendomi come primo obiettivo il rispetto dei diritti del collega, non la sua iscrizione al sindacato. Se dimostri che lavori seriamente, sara' il collega ad iscriversi autonomamente e ti sara' fedele nel tempo. E' il principio su cui ho sempre improntato la mia attivita'. Per questo ho scelto di aderire nuovamente al SAP. Lo faccio perche' provengo dal SAP, perche' il SAP mi da' garanzia di non avere l'affanno di fare le tessere a tutti i costi, perche' le linee politico-sindacali del SAP sono vicine alle mie idee, perche' conosco Stefano Paoloni e so che e' un bravo ragazzo, perche' conosco i ragazzi che sono entrati a far parte del SAP di Bologna…”
Ben tornato a casa, Mirko!
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