E&#39 in vigore la riforma del processo civile

E&#39 in vigore la riforma del processo civile

E&#39 in vigore da oggi (4 luglio) la riforma del processo civile, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 140 – Supplemento Ordinario n. 95. L&#39obiettivo della legge 18 giugno 2009,...
E&#39 in vigore da oggi (4 luglio) la riforma del processo civile, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 140 – Supplemento Ordinario n. 95. L&#39obiettivo della legge 18 giugno 2009, n. 69 e&#39 quello, tra l&#39altro, di abbreviare la vita di una causa. Vediamo alcune novita&#39 (analisi del Sole 24 Ore).

Le cause aperte

Chi ha cause aperte vedra&#39 cambiare subito tre cose. La forma e il contenuto della sentenza conterra&#39 la “concisa esposizione delle ragioni di fatto e di diritto della decisione”. Le parti non potranno piu&#39 presentare nuovi documenti in appello. E&#39 cancellata la norma in base a cui l&#39opposizione all&#39esecuzione e&#39 decisa con sentenza non impugnabile.

Che cosa succede da oggi
Il filtro in Cassazione e&#39 lo sfoltisci-ricorsi che varra&#39 per le sentenze depositate dopo il 4 luglio, cioe&#39 a partire dall&#39entrata in vigore della legge 69/2009. La norma limita la possibilite&#39 di ricorrere davanti alla Corte in due casi: quando la decisione impugnata e&#39 in linea con l&#39orientamento della Cassazione (che, quindi, non si vede perche&#39 dovrebbe cambiare idea) e quando e&#39 manifestatamente infondata la presunta violazione dei principi del giusto processo.
Dal 4 luglio i giudici saranno (forse) meno oberati, gli avvocati meno contenti. E studiano gia&#39 come presentare richiesta alla Corte costituzionale per sospetta incostituzionalita&#39 della norma.

Vecchi e nuovi riti

Qui il rompicapo arriva al livello massimo perche&#39 la riforma triplica i riti (cosi&#39, all&#39inizio, di semplificazione se ne vedra&#39 poca). Il vecchio rito ordinario di cognizione sopravvive per le cause pendenti. Il nuovo rito, in cui si applicheranno tutte le modifiche apportate dalla riforma, si applichera&#39 alle cause instaurate dopo il 4 luglio. Il nuovo rito sommario di cognizione riguardera&#39 solo le nuove cause che erano finora di competenza del giudice monocratico.

Testimonianze e ritardi

Oltre ai grattacapi c&#39e&#39, pero&#39, una norma che semplifica la vita: la possibilita&#39 di fornire testimonianza scritta, con l&#39assenso delle parti, e&#39 una manna per i civilisti.
La riforma inserisce qua e la&#39 disposizioni contro i perditempo che usano le classiche tattiche dilatorie. Paga una sanzione piu&#39 alta chi presenta istanze di ricusazione inammissibili o infondate. E&#39 penalizzato chi ha rifiutato senza motivo un tentativo di conciliazione. E&#39 colpito il patrimonio di chi avvia una lite temeraria. Le questioni di competenza vanno poi sollevate tempestivamente. E si dovra&#39 fare attenzione a ridurre i termini utili per presentare le impugnazioni o le riassunzioni dei processi.

Incidenti stradali
Si torna all&#39antico. Le nuove cause di risarcimento dei danni per morte o lesioni conseguenti a incidenti stradali (cioe&#39 quelle che si instaureranno dopo il 4 luglio) non seguiranno piu&#39 il rito del lavoro. Le cause in corso proseguono con le vecchie regole.

La riforma continua

Tra i 72 articoli della legge ci sono, poi, norme che delegano il governo a non fermarsi a queste modifiche e a continuare l&#39opera di semplificazione. Entro 24 mesi, a partire dal 4 luglio, l&#39esecutivo dovra&#39 adottare decreti legislativi per ridurre e semplificare i processi civili “che entrano nella giurisdizione ordinaria, regolati dalla legislazione speciale”. Entro sei mesi, invece, il governo dovra&#39 legiferare su mediazione e conciliazione sia in ambito civile sia commerciale.

Banda larga e farmacie

Come nella migliore tradizione legislativa italiana, quella che passera&#39 alla storia come la riforma del processo civile che vuole razionalizzare i tempi della giustizia e tagliare sprechi, contiene anche altro. Per esempio lo stanziamento di 800 milioni nel periodo 2007-2013 per potenziare la banda larga. Il “taglia-leggi”, ovvero lo sfoltimento attraverso la tecnica inversa: entro il 16 dicembre 2009 il governo dovra&#39 adottare decreti legislativi che individuano le leggi pubblicate prima del primo gennaio 1970 che si ritiene indispensabile restino in vigore. Poi, la conferenza dei servizi si potra&#39 fare via internet, e il governo individuera&#39 i servizi socio-sanitari che saranno erogati dalle farmacie.

Il testo della legge 18 giugno 2009, n. 69
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