29 Giugno 2006
Roma, 29 giugno 2006 – Si è svolto oggi a Palazzo Chigi l’incontro preventivo con il Governo (delegazione composta dal Presidente Prodi, Amato, Minniti, Visco) per le linee di programmazione economico finanziaria che saranno contenute nel D.p.e.f..
Come è noto, le leggi di bilancio dello Stato prevedono che prima della presentazione della legge finanziaria, il Governo debba rendere noto al Parlamento l’indirizzo dell’Esecutivo in materia di finanza pubblica.
In proposito il Presidente Prodi ha voluto sottoloineare, con particolare acutezza, il rilievo che il suo Esecutivo intende attribuire al metodo della concertazione con le parti sociali.
“Vogliamo giungere a decisioni il più possibili condivise” – ha affermato il Presidente Prodi – che, tuttavia, non ha nascosto che sia allo studio la predisposizione di un decreto legge contenente misure dirette a limitare la spesa corrente su taluni capitoli del bilancio dello Stato.
In ogni caso – è stato sottolineato – dal Vice ministro Vincenzo Visco – il Governo punta congiuntamente a tre obiettivi: il risanamento, l’equità nella redistribuzione reddito nazionale e lo sviluppo economico, partendo dalla realizzazione del punto programmatico del taglio di cinque punti del c.d. cuneo fiscale.
L’intervento del Sap, che ha parlato anche a nome della Consulta Sicurezza, ha puntato criticamente sul fatto che, generalmente, sin dal 1992 a pagare i maggiori costi del risanamento delle finanze pubbliche sono stati i lavoratori dipendenti.
E dunque anche in questo caso il Sap ha chiesto che accanto alla parola “equità” fosse aggiunta la parola “proporzionalità”. Sia dei sacrifici e sia dell’adeguamento delle retribuzioni alla qualità e quantità del lavoro prestato. Con ciò sottolineato la specificità del servizio di polizia che è caratterizzato da un impegno diuturno costante (festivi, notturni, disaggi vari ecc.).
Il Sap ha poi messo in luce che questa filosofia di politica economica si è tradotta, nel recente passato, nel riconoscimento al settore sicurezza di una priorità rispetto alle altre esigenze del Paese e, in seconda analisi, nell’affermare il processo di sganciamento dal pubblico impiego con risorse aggiuntive rispetto al tasso di inflazione programmata.
“Siamo stati fra i pochi, ha affermato il Segretario Generale del SAP Filippo Saltamartini – ad aver difeso la legge delega approvata dalla Camera dei Deputati sul Riordino delle carriere, chiedendo nel contempo al Governo, precise garanzie per la salvaguardia della provvista finanziaria attualmente esistente”
Infine, il Sap ha incentrato la sua rivendicazione non solo sul mantenimento di tutti gli impegni che riguardano il potenziamento del personale, ma ha fatto constatare, come contrariamente ad altre pubbliche amministrazioni che risentono di un esubero di personale, in questi settori vi sia invece carenza.
Come è noto, le leggi di bilancio dello Stato prevedono che prima della presentazione della legge finanziaria, il Governo debba rendere noto al Parlamento l’indirizzo dell’Esecutivo in materia di finanza pubblica.
In proposito il Presidente Prodi ha voluto sottoloineare, con particolare acutezza, il rilievo che il suo Esecutivo intende attribuire al metodo della concertazione con le parti sociali.
“Vogliamo giungere a decisioni il più possibili condivise” – ha affermato il Presidente Prodi – che, tuttavia, non ha nascosto che sia allo studio la predisposizione di un decreto legge contenente misure dirette a limitare la spesa corrente su taluni capitoli del bilancio dello Stato.
In ogni caso – è stato sottolineato – dal Vice ministro Vincenzo Visco – il Governo punta congiuntamente a tre obiettivi: il risanamento, l’equità nella redistribuzione reddito nazionale e lo sviluppo economico, partendo dalla realizzazione del punto programmatico del taglio di cinque punti del c.d. cuneo fiscale.
L’intervento del Sap, che ha parlato anche a nome della Consulta Sicurezza, ha puntato criticamente sul fatto che, generalmente, sin dal 1992 a pagare i maggiori costi del risanamento delle finanze pubbliche sono stati i lavoratori dipendenti.
E dunque anche in questo caso il Sap ha chiesto che accanto alla parola “equità” fosse aggiunta la parola “proporzionalità”. Sia dei sacrifici e sia dell’adeguamento delle retribuzioni alla qualità e quantità del lavoro prestato. Con ciò sottolineato la specificità del servizio di polizia che è caratterizzato da un impegno diuturno costante (festivi, notturni, disaggi vari ecc.).
Il Sap ha poi messo in luce che questa filosofia di politica economica si è tradotta, nel recente passato, nel riconoscimento al settore sicurezza di una priorità rispetto alle altre esigenze del Paese e, in seconda analisi, nell’affermare il processo di sganciamento dal pubblico impiego con risorse aggiuntive rispetto al tasso di inflazione programmata.
“Siamo stati fra i pochi, ha affermato il Segretario Generale del SAP Filippo Saltamartini – ad aver difeso la legge delega approvata dalla Camera dei Deputati sul Riordino delle carriere, chiedendo nel contempo al Governo, precise garanzie per la salvaguardia della provvista finanziaria attualmente esistente”
Infine, il Sap ha incentrato la sua rivendicazione non solo sul mantenimento di tutti gli impegni che riguardano il potenziamento del personale, ma ha fatto constatare, come contrariamente ad altre pubbliche amministrazioni che risentono di un esubero di personale, in questi settori vi sia invece carenza.
A conclusione di questo incontro, il Presidente del Consiglio Prodi, ha risposto su un unico tema, avanzato dal Sap, sostenendo che anche per il suo Gabinetto, la sicurezza resta una priorità.
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