Inutile descrivere lo sconcerto nel constatare l’assenza dell’unico soggetto in grado di fornire risposte ai quesiti che i concorrenti ci hanno girato.
Il Sap, presente col Segretario Nazionale M. Dressadore ed col Vice Presidente R. Indelicato, ha avanzato una lunga serie di doglianze, sia in relazione alla condizione generale dei ruoli tecnici, anche connesse alle prospettive di riordino, sia sulle procedure del concorso in atto. Il settore attende da troppo tempo una seria rivisitazione, soprattutto per chiarire l’annosa problematica delle qualifiche di P.G. e dei doveri connessi, quelle dell’impiego, dell’aggiornamento, delle piante organiche, della mobilità, ed altro ancora. Tutti argomenti che meritano di essere affrontati in un confronto serio e concreto con il Dipartimento, il quale però non ha mai intavolato una vera discussione, preferendo la ricerca di soluzioni unilaterali da propinare bell’e pronte al personale.
Sul concorso in atto le perplessità sono altrettanto numerose e pesanti. Si parte dal ritardo di 10 anni abbondanti nel bandimento della procedura, passando per la mancata pubblicazione delle schede quiz, fino al pasticcio sui titoli e alle destinazioni di fine corso.
Come per gli avanzamenti nel ruolo ordinario l’abnorme ritardo ha determinato una più alta età anagrafica dei concorrenti e il conseguente carico di problemi familiari, professionali ed individuali per gli spostamenti di sede. In ragione di ciò il SAP ha chiesto che venga rivisto in senso favorevole ai vincitori il piano di assegnazione dei medesimi, naturalmente non prima di aver accolto le richieste di rientro per i vincitori dei concorsi precedenti.
La discussione che, come detto era pregiudicata dall’assenza dell’Ufficio Concorsi, è stata inevitabilmente aggiornata a breve scadenza.
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