E’ stato pubblicato il DL cosiddetto “Cura Italia” e dunque scattano subito le norme in esso contenute. Il SAP rivendica l’assurdità dell’art. 123 che permette a chi deve scontare fino a 18 mesi di reclusione di poter terminare ai domiciliari tale pena. Di seguito l’agenzia stampa ADN Kronos riprende le parole del Segretario Generale del SAP, Stefano Paoloni.
CORONAVIRUS: PAOLONI (SAP),’INACCETTABILE CHE STATO LEGITTIMI RIVOLTE, ART 119 DECRETO E’ INDULTO’ =
Roma, 17 mar. (Adnkronos) – “Abbiamo tutti letto il decreto ‘Cura Italia’, ma è l’articolo 123 che lascia basiti, permettendo di fatto a tutti coloro che devono scontare una pena fino a un massimo di 18
mesi, di poter terminare tale pena ai domiciliari”. Così Stefano Paoloni, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia, sull’articolo 123 del Decreto Legge 16 marzo 2020 denominato Decreto
Cura Italia. “Dopo tutta la fatica che si compie per arrestarli – continua Paoloni – dopo tutti i rischi, ecco questo provvedimento che definirei un indulto. Tutto questo delegittima un intero sistema. Già
far scontare per intero le pene è diventata cosa particolarmente difficile, ma questo nuovo provvedimento libera di fatto chi ha meno di 18 mesi da scontare e permette i domiciliari a chi nella maggior
parte delle volte non ha nemmeno un domicilio certo”.
E ancora: “E’ un provvedimento grave per molti aspetti – continua il segretario del Sap – chi controllerà tale detenzioni domiciliari con un intero apparato massicciamente impegnato a fronteggiare le conseguenze di una pandemia? Un apparato, ricordiamo, al quale si chiede di alternarsi al lavoro per meglio contrastare i rischi di contagio. E’ vergognoso che uno Stato legittimi le rivolte. Quanto
accaduto nelle carceri la scorsa settimana è di fatto legittimato. Si premiano tali comportamenti con uno sconto di pena, anziché prevedere sanzioni aggiuntive”.
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