7 Aprile 2012
ANSA-FOCUS/ CINEMA: DIAZ; POLIZIOTTO, CI VOLEVA PIU’ EQUILIBRIO
PAOLONI (SAP), DOPO GENOVA POLIZIA HA FATTO PASSI AVANTI
(ANSA) – ROMA, 6 APR – ‘Non e’ esattamente un film da proiettare nelle scuole, nel senso che non e’ proprio educativo.
Ci voleva forse piu’ equilibrio’: Stefano Paoloni, segretario nazionale del SAP, Sindacato autonomo di polizia, ha visto per l’ANSA Diaz, il film di Daniele Vicari sull’assalto alla scuola Diaz durante il G8 di Genova e le torture alla caserma Bolzaneto, in sala il 13 aprile.
Paoloni, che e’ stato nel reparto mobile a Bologna e poi alla questura di Ferrara, non nasconde che ‘gli errori alla Diaz e a Bolzaneto ci siano stati e che chi ha sbagliato e’ giusto che abbia il processo. Non mi riconosco nei miei colleghi, pero’ penso che Vicari abbia rappresentato in modo eccessivo, quasi caricaturale quello che e’ accaduto per dare una maggiore impronta negativa: tante cose non le vedo possibili, dal poliziotto che fa i bisogni sul muro alle spallate per autocaricarsi alla carica’.
A Genova ‘sono stati fatti errori, e’ fuori discussione e infatti ci sono le sentenze di primo grado e di appello. Ma alcuni passi avanti sono stati fatti: dopo il G8 del 2001 e’ stata realizzata a Nettuno, vicino Roma, la scuola di alta formazione per l’ordine pubblico frequentata da agenti e funzionari. Quando ad ottobre i black block hanno devastato Roma errori come quelli della Diaz non ci sono stati, anche se le critiche alla polizia che non ha reagito sono pure arrivate. E poi recentissimamente con gli scontri in Val Susa per la Tav: a chi insultava il poliziotto chiamandolo ‘pecorella’ e’ stata opposta una non-reazione esemplare. Dobbiamo capire che ci sono per noi poliziotti situazioni di stress, di tensione, di pericolo dell’incolumita’ personale che vanno gestite e non e’ facile ma e’ nostro dovere istituzionale. Teste calde – aggiunge Paoloni – ci sono ovunque, ma l’esaltazione collettiva della violenza, mostrata nel film, non la riconosco, anche se mi fa vergognare. Qualunque eccesso va censurato, ci mancherebbe. E poi – dice – credo che il film sia ancora prematuro: certi episodi devono essere ancora metabolizzati per raccontarli in modo sereno’.
Paoloni non nega che a Genova si sia scritta una brutta pagina, ‘ma certo Diaz, come pure Acab qualche mese fa, in questi tempi caldi non e’ che fa bene alla pacificazione, anzi rischia di fomentare’.
(ANSA)
06-APR-12
Il SAP su Tgcom
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Il SAP su Avvenire
https://www.sap-nazionale.org/Public/Docs/2012/avvenire070412.pdf
PAOLONI (SAP), DOPO GENOVA POLIZIA HA FATTO PASSI AVANTI
(ANSA) – ROMA, 6 APR – ‘Non e’ esattamente un film da proiettare nelle scuole, nel senso che non e’ proprio educativo.
Ci voleva forse piu’ equilibrio’: Stefano Paoloni, segretario nazionale del SAP, Sindacato autonomo di polizia, ha visto per l’ANSA Diaz, il film di Daniele Vicari sull’assalto alla scuola Diaz durante il G8 di Genova e le torture alla caserma Bolzaneto, in sala il 13 aprile.
Paoloni, che e’ stato nel reparto mobile a Bologna e poi alla questura di Ferrara, non nasconde che ‘gli errori alla Diaz e a Bolzaneto ci siano stati e che chi ha sbagliato e’ giusto che abbia il processo. Non mi riconosco nei miei colleghi, pero’ penso che Vicari abbia rappresentato in modo eccessivo, quasi caricaturale quello che e’ accaduto per dare una maggiore impronta negativa: tante cose non le vedo possibili, dal poliziotto che fa i bisogni sul muro alle spallate per autocaricarsi alla carica’.
A Genova ‘sono stati fatti errori, e’ fuori discussione e infatti ci sono le sentenze di primo grado e di appello. Ma alcuni passi avanti sono stati fatti: dopo il G8 del 2001 e’ stata realizzata a Nettuno, vicino Roma, la scuola di alta formazione per l’ordine pubblico frequentata da agenti e funzionari. Quando ad ottobre i black block hanno devastato Roma errori come quelli della Diaz non ci sono stati, anche se le critiche alla polizia che non ha reagito sono pure arrivate. E poi recentissimamente con gli scontri in Val Susa per la Tav: a chi insultava il poliziotto chiamandolo ‘pecorella’ e’ stata opposta una non-reazione esemplare. Dobbiamo capire che ci sono per noi poliziotti situazioni di stress, di tensione, di pericolo dell’incolumita’ personale che vanno gestite e non e’ facile ma e’ nostro dovere istituzionale. Teste calde – aggiunge Paoloni – ci sono ovunque, ma l’esaltazione collettiva della violenza, mostrata nel film, non la riconosco, anche se mi fa vergognare. Qualunque eccesso va censurato, ci mancherebbe. E poi – dice – credo che il film sia ancora prematuro: certi episodi devono essere ancora metabolizzati per raccontarli in modo sereno’.
Paoloni non nega che a Genova si sia scritta una brutta pagina, ‘ma certo Diaz, come pure Acab qualche mese fa, in questi tempi caldi non e’ che fa bene alla pacificazione, anzi rischia di fomentare’.
(ANSA)
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