Delocalizzazione servizi di Polizia Stradale, NO a rigidita' da parte dell'Amministrazione

Delocalizzazione servizi di Polizia Stradale, NO a rigidita’ da parte dell’Amministrazione

La Direzione Centrale per le Specialità ha proposto la modifica di alcuni punti della regolamentazione dell’istituto che prevede la possibilità di svolgere vigilanza stradale facendo partire le pattuglie da...
La Direzione Centrale per le Specialità ha proposto la modifica di alcuni punti della regolamentazione dell’istituto che prevede la possibilità di svolgere vigilanza stradale facendo partire le pattuglie da un ufficio diverso da quello di appartenenza: gli operatori interessati andrebbero gestiti amministrativamente dal Reparto in cui sono in forza, anche per l’inserimento nell’ordine di servizio, l’autorizzazione e ratifica dello straordinario nonché per l’applicazione del trattamento del vitto (gratuità per status di sede disagiata, erogazione di ticket, fruizione di convenzioni, ecc …).

Su tale argomento il Direttore delle Relazioni Sindacali Dr. Ricciardi e il Direttore del Servizio Polizia Stradale Dr. Bisogno hanno convocato una riunione a cui il SAP ha preso parte con il Segretario Nazionale Michele Dressadore ed il Vice Presidente Nazionale Rosario Indelicato.

Dopo una prima fase della discussione, caratterizzata dall’unanime apprezzamento per questa utile ed efficace prassi, valida sia per il personale che per l’Amministrazione, il confronto ha assunto un tenore più acceso. Infatti, di fronte alla richiesta di valutare alcuni semplici temperamenti alle modalità proposte, per esempio sul vitto, e di uniformare le valutazioni per l’accoglimento di nuove delocalizzazioni, il Direttore del Servizio ha esibito un’inspiegabile rigidità.

Il SAP ha portato vari esempi di casi in cui il respingimento delle proposte non trova alcuna giustificazione ragionevole, da Bagno di Romagna che non può appoggiarsi al Caps di Cesena, a Trieste che non può fare altrettanto a Monfalcone, a Legnago che potrebbe delocallizzare le unità a Badia: tutte le motivazioni del diniego sono regolarmente smentite da altre condotte della Specialità.

Come si fa, infatti, a negare l’appoggio al Caps per il fatto che la struttura non appartiene alla Stradale quando poi sono numerosi i casi in cui le armi dei ‘centauri’ vengono depositate in Commissariati o Reparti?

Come si può giudicare inopportuna la delocalizzazione presso il tal Distaccamento perché troppo lontano dal casello di accesso all’Autostrada quando poi si utilizzano regolarmente gli operatori di quello stesso reparto per compartecipare alla vigilanza del medesimo tratto dell’autovia?

Come ci si può opporre alla percorrenza di una certa distanza per raggiungere la tratta assegnata quando poi vengono addirittura comandate pattuglie con itinerari misti tra viabilità ordinaria ed autostradale?

Data l’evidente bontà delle argomentazioni sindacali, il tavolo ha deciso di rinviare a settembre il confronto sommando agli aspetti gestionali del personale i problemi di allargamento dell’istituto sulla base dell’uniformità e della trasparenza dei criteri richiesti.

Il SAP ha colto l’occasione, come già accennato, per ribadire l’inerzia del Dipartimento sulla questione del Distaccamento di Legnago la cui prevista soppressione, ingiusta e dannosa come tutte le altre chiusure mascherate da ‘razionalizzazione’, potrebbe essere evitata proprio attraverso un piano di delocalizzazione su Badia Polesine.

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