DDL SICUREZZA: PAOLONI, NOI I PRIMI A CHIEDERE TELECAMERE SU MACCHINE E DIVISE, MA CODICI IDENTIFICATIVI SONO STRUMENTO RISCHIOSO

DDL SICUREZZA: PAOLONI, NOI I PRIMI A CHIEDERE TELECAMERE SU MACCHINE E DIVISE, MA CODICI IDENTIFICATIVI SONO STRUMENTO RISCHIOSO

«Dispiace che il Segretario di +Europa, Riccardo Magi, abbia un forte pregiudizio ideologico. Ormai da più di 10 anni chiediamo noi per primi le telecamere non solo sulle divise,...

«Dispiace che il Segretario di +Europa, Riccardo Magi, abbia un forte pregiudizio ideologico. Ormai da più di 10 anni chiediamo noi per primi le telecamere non solo sulle divise, ma anche sulle auto e in tutti gli ambienti in cui operiamo con persone sottoposte a misure di polizia, proprio per dare massima trasparenza al nostro agire e per tutelarci dalle false denunce nei nostri riguardi. Gli identificativi, ossia i numeri sulle divise, sono uno strumento ormai desueto e che mette a rischio gli operatori di polizia trasformandoli in bersagli facilmente individuabili». Lo ha affermato il Segretario Generale del SAP, Stefano Paoloni, dopo che ieri le commissioni riunite Giustizia e Affari costituzionali hanno bocciato l’emendamento per introdurre codici identificativi e bodycam per gli agenti delle forze dell’ordine impegnati nella gestione dell’ordine pubblico. «Non esiste attività di polizia in cui gli operatori non siano chiaramente identificabili. Auspichiamo che il Parlamento possa approvare la norma per l’introduzione delle telecamere», ha aggiunto Paoloni a seguito dell’intervento di Magi in merito alla bocciatura.

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