Ddl sicurezza approvato dalla Camera: le novita&#39

Ddl sicurezza approvato dalla Camera: le novita&#39

Torna grazie all&#39azione del SAP il reato di oltraggio a pubblico ufficiale, ma non solo. Immigrazione, criminalita&#39, sicurezza pubblica: sono questi i tre filoni del disegno di legge sulla...
Torna grazie all&#39azione del SAP il reato di oltraggio a pubblico ufficiale, ma non solo. Immigrazione, criminalita&#39, sicurezza pubblica: sono questi i tre filoni del disegno di legge sulla sicurezza approvato dalla Camera nella giornata del 14 maggio. Il provvedimento – che passa ora all&#39esame del Senato e sul quale il Sindacato Autonomo di Polizia si riserva di esprimere un parere approfondito dopo una attenta analisi – e&#39 passato con 297 voti favorevoli, 255 contrari e 3 astenuti. Sul ddl Governo e maggioranza avevano ottenuto una triplice fiducia. Ecco IN SINTESI le principali novita&#39:

IMMIGRAZIONE – Il ddl introduce il reato di clandestinita&#39: e&#39 punito con un&#39ammenda che va dai cinquemila ai diecimila euro lo straniero che, violando la legge, “fa ingresso o si trattiene nel territorio dello stato”. E&#39 inoltre previsto il carcere per “chiunque, a titolo oneroso, al fine di trarre ingiusto profitto, da&#39 alloggio ovvero cede, anche in locazione, un immobile ad uno straniero che sia privo di titolo di soggiorno al momento della stipula o del rinnovo del contratto di locazione, e&#39 punito con la reclusione da sei mesi a tre anni”. Obbligo di essere in regola con i documenti per accedere agli uffici pubblici.

Cie – Viene prolungata fino a 180 giorni la possibilita&#39 di trattenimento degli irregolari nei Centri di identificazione ed espulsione. In caso di mancata cooperazione al rimpatrio da parte del paese terzo interessato o nel caso di ritardi per ottenere la documentazione necessaria il questore puo&#39 chiedere una prima proroga di 60 giorni di questo periodo, cui se ne puo&#39 aggiungere una seconda.

Fondo rimpatri – Viene istituito presso il ministero dell&#39Interno un fondo rimpatri per finanziare le spese per il rimpatrio degli stranieri verso i paesi di origine.

Tassa di soggiorno – La richiesta di rilascio e di rinnovo del permesso di soggiorno e&#39 sottoposta al versamento di un contributo il cui importo e&#39 fissato da un minimo di 80 a un massimo di 200 euro con decreto del ministro dell&#39Economia di concerto con il ministro dell&#39Interno che stabilira&#39 anche le modalita&#39 del versamento. Il rinnovo del permesso deve essere chiesto dallo straniero al questore della provincia in cui dimora, almeno 60 giorni prima della scadenza. Per l&#39acquisto della cittadinanza il contributo da versare allo Stato e&#39 di 200 euro. Il coniuge straniero di un cittadino italiano puo&#39 acquisire la cittadinanza quando, dopo il matrimonio, risieda legalmente da almeno due anni nel territorio della Repubblica, oppure dopo tre anni dalla data del matrimonio se risiede all&#39estero.

Accordo di integrazione – Entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge vengono stabiliti con regolamento – su proposta del presidente del Consiglio e del ministro dell&#39Interno, di concerto con i ministri dell&#39Istruzione e del Welfare – i criteri e le modalita&#39 per la sottoscrizione, da parte dello straniero, contestualmente alla presentazione della domanda di rilascio del premesso di soggiorno, di un accordo di integrazione, articolato per crediti, con l&#39impegno a sottoscrivere specifici obiettivi di integrazione, da conseguire nel periodo di validita&#39 del permesso di soggiorno. La firma dell&#39accordo e&#39 condizione necessaria per il rilascio, la perdita totale dei crediti determina la revoca del soggiorno e l&#39espulsione dello straniero; per integrazione si intende “quel processo finalizzato a promuovere la convivenza dei cittadini italiani e di quelli stranieri, con il reciproco impegno a partecipare alla vita economica, sociale e culturale della societa&#39” nel rispetto dei valori della Costituzione.

CRIMINALITA&#39 – Giro di vite sul regime del carcere duro per i boss della criminalita&#39 organizzata. Il pacchetto sicurezza vincola gli imprenditori a denunciare il “pizzo”, manda a casa non solo i sindaci e i consigli comunali in odor di mafia, ma anche i singoli dirigenti amministrativi, se collusi.

Obbligo denuncia pizzo – Gli imprenditori devono denunciare le richieste di pizzo che subiscono. Se non lo fanno vengono esclusi dalla possibilita&#39 di partecipare alle gare di appalto (a meno che non ricorrano le cause di esclusione di responsabilita&#39 previste dalla legge del 1981).
La responsabilita&#39 dell&#39imprenditore omertoso “deve emergere dagli indizi a base della richiesta di rinvio a giudizio formulata nei confronti dell&#39imputato nei tre anni antecedenti alla pubblicazione del bando e deve esser comunicata, unitamente alle generalita&#39 del soggetto che ha omesso la predetta denuncia, dal procuratore della Repubblica procedente all&#39autorita&#39” per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, che deve curare la pubblicazione della comunicazione sul sito dell&#39osservatorio.

41 Bis – Aumenta a quattro anni la durata del carcere duro per chi e&#39 accusato di mafia e si sposta la competenza funzionale per i ricorsi al tribunale di sorveglianza di Roma in modo da garantire omogeneita&#39 di giudizio su tutto il territorio nazionale. I detenuti sottoposti a regime speciale saranno ristretti all&#39interno di istituti a loro esclusivamente dedicati, per lo piu&#39 sulle isole. I colloqui con i familiari saranno sempre registrati; quelli telefonici saranno possibili solo se non vi saranno colloqui personali.
Saranno ridotti a tre gli incontri settimanali con i difensori e a maggiori restrizioni sara&#39 sottoposta anche la permanenza all&#39aperto. Infine, viene punito con il carcere da uno a quattro anni chiunque consenta ad un detenuto sottoposto al 41 bis di comunicare con altri.

Poteri Antimafia – Il procuratore nazionale antimafia manterra&#39 i poteri di intervento nei procedimenti, che la legge attualmente gli attribuisce. Dal ddl e&#39 stata soppressa la norma (comma 2 articolo 2) che di fatto ne prevedeva una sorta di limitazione e che lo stesso procuratore nazionale antimafia aveva criticato durante la sua audizione in commissione giustizia.

Enti locali e infiltrazioni mafiose – A fianco alla responsabilita&#39 degli organi elettivi si introduce quella degli organi amministrativi e si stabilisce anche che con decreto del ministro dell&#39Interno, su proposta del prefetto, puo&#39 essere sospeso dall&#39incarico chiunque, direttore generale, segretario comunale o provinciale, funzionario o dipendente a qualsiasi titolo dell&#39ente locale abbia collegamenti con la criminalita&#39 organizzata, anche quando non si proceda allo scioglimento del consiglio comunale o provinciale.

Prefetto ai cantieri – Per prevenire infiltrazioni mafiose nei pubblici appalti il prefetto puo&#39 disporre accessi e accertamenti nei cantieri delle imprese interessate.

Albo amministratori giudiziari – Nasce l&#39albo nazionale degli amministratori giudiziari per l&#39amministrazione dei beni sequestrati alla criminalita&#39.

Money trasfer – Si intensificano i controlli sul trasferimento di valuta per contrastare il riciclaggio anche ai fini di finanziamento al terrorismo. Gli agenti di attivita&#39 finanziaria che prestano servizi di pagamento nella forma dell&#39incasso e del trasferimento fondi acquisiscono e conservano per dieci anni copia del titolo di soggiorno se il soggetto che ordina l&#39operazione e&#39 cittadino extracomunitario. La cancellazione dall&#39elenco degli agenti e&#39 la sanzione per chi non ottempera a quest&#39obbligo.

SICUREZZA PUBBLICA – Il provvedimento legalizza le associazioni ormai note come “ronde”, costituite da privati cittadini. Ripristina il reato di oltraggio a pubblico ufficiale, punisce fino a tre anni di reclusione chi impiega minorenni nell&#39accattonaggio, sanziona gli imbrattatori della cosa altrui, e consente l&#39uso – introdotto dal Senato – di bombolette spray al peperoncino per l&#39autodifesa.

Oltraggio a pubblico ufficiale – Viene reintrodotto, grazie all&#39impegno CONCRETO del SAP (si veda il link sottostante), il reato abrogato con la legge 25 giugno 1999. La pena e&#39 la reclusione fino a tre anni.

Le assocazioni di volontari – Gli enti locali possono avvalersi della collaborazione delle associazioni di cittadini al fine di segnalare agli organi di polizia locale eventi che possono arrecare danno alla sicurezza urbana ovvero situazioni di disagio sociale. I sindaci si avvalgono in via prioritaria di quelle associazioni costituite fra gli appartenenti in congedo alle forze dell&#39ordine, forze armate e altri corpi dello stato. Le associazioni sono iscritte in apposito elenco, a cura del prefetto. Sara&#39 un decreto del ministro dell&#39Interno a disciplinare i requisiti necessari.

Bombolette spray – Si&#39 all&#39uso delle bombolette spray al peperoncino da utilizzare per autodifesa. Un regolamento del ministro dell&#39interno di concerto con il ministro del lavoro, salute e politiche sociali disciplina le caratteristiche tecniche e il contenuto dei dispositivi di autodifesa.

Albo dei buttafuori – Nasce l&#39albo degli addetti alla sicurezza dei locali pubblici che dovranno rispondere ai requisiti stabiliti da un decreto del ministro dell&#39Interno.
L&#39elenco e&#39 tenuto dal prefetto competente per territorio.

Registro dei clochard – Nasce il registro dei senza fissa dimora presso il ministero dell&#39interno.
Stragi del sabato sera – Piu&#39 rigore per chi si mette alla guida ubriaco o drogato. Viene istituito un fondo contro “l&#39incidentalita&#39 notturna” che servira&#39 all&#39acquisto di materiali, attrezzature e mezzi per le forze di polizia e per campagne di sensibilizzazione e formazione degli utenti della strada. Per chi si mette alla guida sotto effetto di stupefacenti scatta la revoca della patente e la sospensione del certificato di abilitazione professionale per la guida di motoveicoli e del certificato di idoneita&#39 alla guida di ciclomotori o divieto di conseguirli, per un periodo fino a tre anni.

Oltraggio pubblico ufficiale: la NOSTRA battaglia!
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