Si è svolto, alla presenza del Direttore Centrale Anticrimine Prefetto Francesco Messina e del direttore dello SCO Dir. Sup. Fausto Lamparelli, un primo incontro per la costituzione delle SISCO (Sezione Investigative per le attività di contrasto della criminalità organizzata) che saranno rese operative appena sarà approvato l’Atto Ordinativo Unico.
Le Sisco saranno in tutto 26 e verranno istituite nelle città sedi delle Direzioni Distrettuali Antimafia con competenza interprovinciale in materia di indagini di alto profilo sulla criminalità organizzata (reati di cui all’art 51 c. 3 bis c.p.).
Esse dipenderanno dal primo settore della DAC mentre le Squadre Mobili rimarranno sotto la gestione del secondo settore.
Le sezioni criminalità organizzata in seno alle Squadre mobili non verranno soppresse; queste manterranno competenza sulle indagini in materia di criminalità organizzata in ambito provinciale.
Le SISCO saranno strutturate in aeree: una dedicata agli Affari Generali e una, o più di una, al settore investigativo.
Gli organici delle sezioni verranno costituiti in due fasi:
– la prima è prevista per giugno 2022. Il personale verrà selezionato attingendo parzialmente dalle sezioni criminalità organizzate delle Squadre Mobili senza, tuttavia, depauperare queste ultime che, come si è detto, dovranno rimanere operative. Il criterio sarà la volontarietà. Nel caso in cui i volontari dovessero essere in numero maggiore rispetto ai posti disponibili verrà data precedenza ai più anziani di servizio presso le sezioni criminalità organizzata. In caso contrario, ovvero, qualora i volontari dovessero essere in numero inferiore all’organico previsto, verranno fatti transitare i meno anziani.
– la seconda fase, considerata conclusiva, è prevista per giugno 2023. In questo caso verrà effettuato un interpello su scala nazionale suddiviso per qualifiche e sedi di servizio, prevedendo requisiti e titoli tra cui: aver svolto per almeno 3 anni e 6 mesi di attività di p.g., disponibilità ai servizi fuori sede ecc.
In questa ultima fase verrà selezionato personale con esperienza investigativa proveniente da diverse realtà operative (Squadre investigative Polizia Stradale, Polaria, Commissariati).
Le Sezioni saranno composte dall’80% da Ufficiali di PG e dal 20% da Agenti e Assistenti.
Riguardo alle indennità di missioni e lavoro straordinario le SISCO avranno un’autonomia finanziaria rispetto alle Questure e dipenderanno direttamente dalla DAC.
La volontà del Dipartimento è quella di svincolarle totalmente dai Questori e dalle Squadre Mobili con dipendenza esclusiva dalla Direzione Centrale.
Infine, per quanto concerne la logistica l’intenzione è quella di allocarli in strutture esterne e indipendenti dalle Questure e dalle Squadre Mobili, anche se nella fase iniziale dovranno contare su mezzi e locali di queste ultime.
Il SAP, rispetto al progetto – che valuta ambizioso e interessante dal punto di vista dell’opportunità di creare un settore investigativo d’eccellenza in seno alla Polizia di Stato nel contrasto alle organizzazioni di tipo mafiose – ha messo in evidenza alcune criticità che potrebbero verificarsi.
Desta preoccupazione l’aspetto che riguarda il coordinamento tra Questori, Dirigenti delle Squadre Mobili e i dirigenti deputati a dirigere le SISCO, questi ultimi totalmente sganciati e autonomirispetto ai primi due. Il rischio è quello di creare delle dinamiche di forte competizione tra le strutture investigative che potrebbero tramutarsi in forti contrasti con riflessi negativi sul personale. Anche rispetto ai posti di funzione individuati che in molte province sono di livello inferiore a quelli dei dirigenti delle Squadre Mobili potrebbero creare dinamiche di difficile gestione.
Altra criticità evidenziata attiene le piante organiche: il personale, specie quello delle Squadre Mobili, che verrà assorbito dalle SISCO, se pur ripianato dalla DAGEP con l’assegnazione di personale neo assunto, creerà senza dubbio sofferenze in altri settori che già patiscono carenze specie di ufficiali di polizia giudiziaria. Peraltro, la previsione di creare l’area Affari Generali, di fatto, appesantisce l’apparato burocratico organizzativo sottraendo personale all’attivitàinvestigativa.
Abbiamo sottolineato l’importanza di ripianare alle Squadre Mobili, non solo il personale che cederanno alle SISCO ma anche i mezzi che – nella fase iniziali – andranno a perdere.
In relazione alla gestione delle relazioni sindacali, della Legge 81/08 e della disciplina abbiamo chiesto al Direttore di chiarire a chi verrà demandata la funzione di datore di lavoro.
Infine, rimane la questione legata alle risorse. Nel corso dell’incontro il Direttore ha specificato che le SISCO avranno autonomia finanziaria rispetto alle Questure. Abbiamo chiesto, pertanto, che per le prossime riunione che si terranno sull’argomento sia presente anche il direttore del Servizio TEP per comprendere con quali fondi si intende finanziare l’operatività del personale con particolare riferimento al lavoro straordinario, alle missioni, reperibilità e cambi turno.
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