Così Lorenzo Conti, figlio dell’ex sindaco di Firenze Lando assassinato dalle Br nel 1986, rende noto che comincerà domani lo sciopero della fame con Salvatore Berardi, figlio di Rosario, il maresciallo della polizia ucciso nel marzo del 1978 dalle Brigate rosse.
Tutti e due vogliono attirare l’attenzione sulla situazione in cui si trova il pugliese Silvano Burri, fratello delle due bambine morte nella strage di Bologna del 2 agosto 1980 al quale non viene riconosciuto alcun beneficio dalla legge che tutela i familiari delle vittime del terrorismo.
“Gli ex terroristi sono diventati intellettuali capaci di intraprendere discussioni di filosofia, economia, storia, ambiente – si spiega in una nota – Ma, per caso, abbiamo scoperto dei ‘geni universali’? Questi ‘geni universali’ partecipano a questi incontri a titolo privato oppure previa ricompensa?”.
Conti ha iniziato sin dal 10 febbraio lo sciopero della fame per protestare e per solidarietà con Burri.
“Abbiamo ricevuto pieno appoggio anche dal sindacato di polizia Sap. Il 10 febbraio ricorreva l’anniversario dell’omicidio di mio padre – ha spiegato Conti.
La cosa che mi sconvolge è che siamo soli in questa battaglia. Mi chiedo come in Puglia le istituzioni locali siano sorde alle richieste di Silvano Burri. La verità è che lo Stato si dimentica delle persone, dei familiari delle vittime del terrorismo”.
Nav 241837 feb 08
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