CONSULTA SICUREZZA: stato di MOBILITAZIONE permanente

CONSULTA SICUREZZA: stato di MOBILITAZIONE permanente

SINDACATI POLIZIA DICHIARANO STATO MOBILITAZIONE PERMANENTE SAP, SAPPE E SAPAF, DISATTESE PROMESSE A FORZE DELL’ORDINE (Adnkronos) – Roma, 24 feb. – “Annunciamo lo stato di mobilitazione permanente del personale...
SINDACATI POLIZIA DICHIARANO STATO MOBILITAZIONE PERMANENTE
SAP, SAPPE E SAPAF, DISATTESE PROMESSE A FORZE DELL’ORDINE

(Adnkronos) – Roma, 24 feb. – “Annunciamo lo stato di mobilitazione
permanente del personale in divisa per protestare contro l’inerzia del
Governo Berlusconi che ormai da mesi continua a disattendere le
promesse piu’ volte fatte, ribadite e sottoscritte nei confronti delle
forze dell’ordine”. Lo dichiarano in una nota le segreterie nazionali
dei sindacati SAP (Polizia di Stato), Sappe (Polizia Penitenziaria) e
Sapaf (Corpo forestale dello Stato), riuniti nella Consulta Sicurezza.

“La mancata esclusione del comparto sicurezza dal tetto retributivo
previsto dall’art. 9 co. 1 della Legge 122/2010 – dicono i segretari
generali Nicola Tanzi (SAP), Donato Capece (Sappe) e Marco Moroni
(Sapaf)- rischia di paralizzare l’attivita’ delle forze dell’ordine
perche’, ad oggi, sono penalizzate le principali voci stipendiali ed
accessorie”.

“Tutto questo avviene in un momento drammatico per la sicurezza del
Paese – aggiungono Tanzi, Capece e Moroni – con decine di migliaia di
immigrati, profughi e rifugiati di origine magrebina , che bussano
alle porte dell’Italia e che in questi giorni stanno determinando un
massiccio impiego degli operatori di Polizia”. (segue) (Lum/Col/Adnkronos) 24-FEB-11 14:17


SICUREZZA: SINDACATI POLIZIA DICHIARANO STATO DI MOBILITAZIONE PERMANENTE (2)

(Adnkronos) – “La mancata esclusione dal tetto retributivo e il non
rifinanziamento del cosiddetto fondo perequativo – continuano i
sindacalisti di Sap, Sappe e Sapaf – determinano un pericoloso
combinato disposto che blocca, tra l’altro, scatti, avanzamenti ed
assegni di funzione, oltre a non riconoscere pienamente la
specificita’ della professione”.

Per questo, ‘senza dimenticare altri nodi irrisolti fondamentali, come
la previdenza complementare, la problematica dello scivolo di 12 mesi
per il personale destinato ad andare in pensione, la nuova normativa
sul Tfr e il mancato riordino delle carriere’, Sap, Sappe e Sapaf
annunciano e confermano lo stato di mobilitazione delle rispettive
categorie, ‘con iniziative di protesta e dissenso che, in crescendo,
si svolgeranno a livello nazionale e territoriale nelle prossime
settimane e nei prossimi mesi”.

(Lum/Col/Adnkronos) 24-FEB-11 14:29

ROMA: CONSULTA SICUREZZA ANNUNCIA STATO MOBILITAZIONE PERMANENTE
(AGENPARL/IL VELINO) – Roma, 24 feb – La Consulta Sicurezza, la piu’ grande organizzazione del Comparto Sicurezza per numero di iscritti costituita da SAP (Sindacato Autonomo di Polizia), SAPPe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) e SAPAF (Sindacato Autonomo Polizia Ambientale Forestale), annuncia lo stato di mobilitazione permanente del personale in divisa per protestare contro l’inerzia del Governo Berlusconi che ormai da mesi continua a disattendere le promesse piu’ volte fatte, ribadite e sottoscritte nei confronti delle Forze dell’Ordine. La mancata esclusione del Comparto Sicurezza dal tetto retributivo, previsto dall’art. 9 co. 1 della Legge 122/2010, rischia di paralizzare l’attivita’ delle Forze dell’Ordine perche’, ad oggi, sono penalizzate le principali voci stipendiali ed accessorie. Tutto questo avviene in un momento drammatico per la sicurezza del Paese, con decine di migliaia di immigrati, profughi e rifugiati di origine magrebina che bussano alle porte dell’Italia e che in questi giorni stanno determinando un massiccio impiego degli operatori di Polizia. La mancata esclusione dal tetto retributivo e il non rifinanziamento del cosiddetto “fondo perequativo” (Art. 8 co. 11 bis della citata Legge 122/2010) determinano un pericoloso combinato disposto che blocca, tra l’altro, scatti, avanzamenti ed assegni di funzione e non riconosce pienamente la Specificita’ della professione. Per questo – senza dimenticare altri nodi irrisolti fondamentali, come la previdenza complementare, la problematica dello scivolo di 12 mesi per il personale destinato ad andare in pensione, la nuova normativa sul Tfr e il mancato Riordino delle Carriere – SAP, SAPPe e SAPAF annunciano e confermano lo stato di mobilitazione delle rispettive categorie, con iniziative di protesta e dissenso che, in crescendo, si svolgeranno a livello nazionale e territoriale nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.
(com/esp) 241119 FEB 11


SICUREZZA: SINDACATI POLIZIA, STATO MOBILITAZIONE CONTRO INERZIA GOVERNO

(ASCA) – Roma, 24 feb – ‘Annunciamo lo stato di mobilitazione
permanente del personale in divisa per protestare contro l’inerzia del
Governo Berlusconi che ormai da mesi continua a disattendere le
promesse piu’ volte fatte, ribadite e sottoscritte nei confronti delle
forze dell’ordine’. E’ quanto affermano, in una nota, le segreterie
nazionali dei sindacati Sap (Polizia di Stato), Sappe (Polizia
Penitenziaria) e Sapaf (Corpo Forestale dello Stato), riuniti nella
Consulta Sicurezza.
‘La mancata esclusione del Comparto Sicurezza dal tetto retributivo
previsto dall’art. 9 co. 1 della Legge 122/2010 – dicono i segretari
generali Nicola Tanzi, Donato Capece e Marco Moroni – rischia di
paralizzare l’attivita’ delle forze dell’ordine perche’, ad oggi, sono
penalizzate le principali voci stipendiali ed accessorie. Tutto questo
avviene in un momento drammatico per la sicurezza del Paese, con
decine di migliaia di immigrati, profughi e rifugiati di origine
magrebina che bussano alle porte dell’Italia e che in questi giorni
stanno determinando un massiccio impiego degli operatori di Polizia’.
‘La mancata esclusione dal tetto retributivo e il non rifinanziamento
del cosiddetto fondo perequativo – continuano i sindacalisti di Sap,
Sappe e Sapaf – determinano un pericoloso combinato disposto che
blocca, tra l’altro, scatti, avanzamenti ed assegni di funzione e non
riconosce pienamente la Specificita’ della professione. Per questo –
senza dimenticare altri nodi irrisolti fondamentali, come la
previdenza complementare, la problematica dello scivolo 12 mesi per il
personale destinato ad andare in pensione, la nuova normativa sul Tfr
e il mancato Riordino delle Carriere – Sap, Sappe e Sapaf annunciano e
confermano lo stato di mobilitazione delle rispettive categorie, con
iniziative di protesta e dissenso che, in crescendo, si svolgeranno a
livello nazionale e territoriale nelle prossime settimane e nei
prossimi mesi’.
res-gc/sam/ss 241342 FEB 11


Il comunicato della Consulta Sicurezza
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