Venerdì 7 febbraio si è svolto il 10° Congresso provinciale del SAP di Verona presso l’aula magna ‘G. Cimarrusti’ della Questura preceduto dal Convegno “POLIZIA E TUTELE: QUALE FUTURO”.
Il convegno, dedicato agli operatori di polizia, ha visto l’alternarsi di illustri relatori: l’avv. Giorgio Mancini che ha trattato i temi dell’assistenza alle vittime degli incidenti stradali in servizio e degli aspetti legali legati alla tutela degli operatori, per proseguire con il dirigente sindacale SAP Emiliano Bucci che ha parlato degli aspetti tecnici legati all’operatività in ordine pubblico e soprattutto alle “regole d’ingaggio”; l’avv. Rachele De Stefanis, da sempre alla difesa degli appartenenti alle Forze dell’Ordine ha presentato un’analisi casistica con cui le procure italiane affrontano in modo diverso il famigerato “atto dovuto” e infine il Segretario Generale del SAP Stefano Paoloni ha affrontato l’argomento delle “garanzie funzionali” che il SAP chiede da anni, ossia di quelle tutele per gli operatori di polizia che nel nuovo Decreto Sicurezza vengono definite “SCUDO PENALE”: «Abbiamo una proposta che avanziamo da anni, ossia che quando vi sono procedimenti penali nei confronti degli operatori delle Forze dell’ordine per motivi di servizio il procedimento venga gestito direttamente dal Procuratore Capo e che vengano effettuate della verifiche prima di indagare l’operatore. Nel momento in cui sussistono delle scriminanti oggettive quali l’uso legittimo delle armi, la legittima difesa o l’adempimento del dovere non si proceda con l’automatismo dell’atto dovuto».
All’evento hanno presenziato numerosi poliziotti provenienti da varie parti del Veneto nonché il sig. Questore di Verona, dott.ssa Rosaria Amato, il Segretario regionale del SAP Veneto Mirco Pesavento.
A margine del convegno, il Congresso provinciale ha confermato alla guida della Segreteria provinciale SAP di Verona, Mirka Mantoan, Nicola Moscardo Segretario provinciale aggiunto e i Vice Segretari Provinciali Stefano Seclì, Massimo Adamo, Andrea Fiorini Carbognin, Giuseppe Russo e Pace Giaquinto.
