A seguito degli ultimi sviluppi legislativi in materia di congedo parentale retribuito all’80 percento, che mettono in evidenza una irragionevole esclusione del personale della Polizia di Stato dal predetto beneficio, abbiamo scritto al Dipartimento.
Con la Legge di Bilancio 2024, L.213 del 2023 sono stati aumentati a due mesi, rispetto alla Legge di Bilancio del 2023, i periodi di congedo parentale (art. 32 del D.lgs. 151 del 2001) verso cui spetta un’indennità superiore al 30 per cento della retribuzione.
In particolare quest’ultima è stata “elevata, in alternativa tra i genitori, per la durata massima complessiva di due mesi fino al sesto anno di vita del bambino, alla misura dell’80 per cento della retribuzione nel limite massimo di un mese e alla misura del 60 per cento della retribuzione nel limite massimo di un ulteriore mese, elevata all’80 per cento per il solo anno 2024 ” (art. 1, comma 179, L. 213 del 2023).
Premesso ciò, l’estromissione degli appartenenti alla Polizia di Stato dalla fruizione della favorevole previsione, a seguito del parere dell’IGOP e delle recenti novità legislative, risulta oltremodo discriminatoria per i seguenti motivi: non viene indicata alcuna base normativa che giustificherebbe tale esclusione; appare illogica l’automatica sostituzione ex lege del congedo parentale in congedo straordinario di cui all’art. 15 del D.P.R. 31 luglio 1995 n. 395; rimarrebbero “scoperti” 15 giorni nell’eventuale sovrapposizione/sostituzione tra i predetti istituti.
Chiediamo che venga riconosciuto il beneficio in parola cosi come fruito dagli altri lavoratori dipendenti, o quantomeno un trattamento paritario per il periodo eccedente il congedo straordinario annuale fruibile e comunque non inferiore ai 15 giorni.
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