risultano non essere inferiori di altri che hanno superato l’esame.
E’ quanto emerge con chiarezza dalla lettera inviata il 18 marzo dal SAP al Capo della Polizia Alessandro Pansa e per conoscenza al Ministro
dell’Interno Angelino Alfano.
Secondo il SAP non è accettabile che i numerosi colleghi risultati non idonei alla prova scritta del concorso siano così bistrattati anche quando,
dopo il difficilissimo accesso agli atti, hanno scoperto le carte e le hanno messe sul tavolo.
Documenti che sono stati analizzati dallo stesso Sindacato, il quale condivide quanto è stato rappresentato da molti degli esclusi.
Non c’è mai stata una manifestazione di dissenso così forte. Basti pensare che è stata costituita anche un’associazione chiamata “Tutela e Trasparenza”
con l’obiettivo di tutelare i colleghi esclusi ingiustamente dalla prova scritta. La stessa associazione ha ricordato che la pubblica amministrazione
deve assicurare il rispetto dei principi costituzionali del buon andamento e dell’imparzialità, senza dimenticare il principio di trasparenza
che deve valere anche per gli appartenenti alla Polizia di Stato.
Il SAP auspica che l’Amministrazione riveda i temi giudicati non idonei e rivaluti quelli che effettivamente risultano meritevoli di consentire
l’accesso alle prove orali. Da ultimo, e forse la cosa più importante, l’Amministrazione deve valutare un allargamento dei posti previsti
dall’attuale bando, che avrebbe costi esigui e non paragonabili con quelli abnormi che si dovranno affrontare con il concorso esterno.
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