COMPARTO SICUREZZA: APERTO IL TAVOLO PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO DI LAVORO

COMPARTO SICUREZZA: APERTO IL TAVOLO PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO DI LAVORO

Si sono finalmente aperti i lavori per il rinnovo del contratto di lavoro del Comparto Sicurezza alla presenza del Ministro della Funzione Pubblica, l’On. Fabiana Dadone, ma spiace l’aver...

Si sono finalmente aperti i lavori per il rinnovo del contratto di lavoro del Comparto Sicurezza alla presenza del Ministro della Funzione Pubblica, l’On. Fabiana Dadone, ma spiace l’aver registrato, nella seduta inaugurale, l’assenza del Ministro dell’Interno, cosa che non ci aspettavamo.

La speranza è che i lavori proseguano spediti perché sono tante e tutte importanti le questioni da affrontare. E alla luce soprattutto dell’assenza sopracitata, abbiamo sottolineato la richiesta del rispetto della norma 195/1995 e di essere quindi auditi dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, prima dell’approvazione della Legge di Bilancio.

Le risorse a disposizione sono poche ed è necessario fare di più. Partiamo da un dato fondamentale: il riconoscimento dell’indipendenza della funzione delle Forze dell’Ordine, questo perché sia consentito a noi e alle nostre famiglie un’esistenza libera e dignitosa.

Si intervenga inoltre sull’accessorio, settore nel quale tutto è fermo al 2002. È necessario adeguare anche le indennità che remunerano i servizi operativi. Oggi, ad esempio, un turno di volante viene sottopagato 3.38 euro netti, un’ora notturna 2.30 euro.

Altrettanto importante la parte normativa, pressoché ferma da 10 anni e che ha urgenza di essere adeguata alle necessità attuali, partendo dal bisogno della previdenza complementare, soprattutto per i giovani colleghi, fino alla tutela legale; ed è questo un problema di fondamentale importanza. Anzi, si preveda un tavolo specifico a tal proposito, al fine di individuare adeguate tutele e che le risorse siano reperite al di fuori del contratto di lavoro.

Ci sono istituti che gridano vendetta: come il rimborso pasto in missione. Noi poliziotti prendiamo 22 euro circa, quando invece un pentito o un collaboratore di giustizia seduto al nostro stesso tavolo ne prende 31. Tutto ciò è assurdo. Abbiamo anche chiesto che i ticket-buoni pasto vengano accreditati direttamente in busta paga.

Ci siamo infine riservati di inviare una nota dettagliata con le nostre proposte.

Invitiamo l’Esecutivo a uno sforzo importante per rendere le nostre retribuzioni decorose soprattutto rispetto alle responsabilità e ai rischi che corriamo sulle strade tutti i giorni, mettendo a repentaglio la nostra incolumità e il benessere delle nostre famiglie.

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