Nella mattinata del 16 Marzo scorso, presso la “sala riunioni” della DAGEP è stata convocata una riunione della Commissione Paritetica Centrale per l’istruzione e lo sviluppo professionale del personale della Polizia di Stato. L’incontro, che è stato presieduto dal Direttore dell’Ispettorato delle Scuole della Polizia di Stato Dott.ssa Terribile, ha da subito evidenziato l’immane sforzo del sistema “istituti di istruzione” per l’organizzazione e la gestione di innumerevoli corsi, sia di base che di secondo livello. Un’attività che, in ragione dei recenti interventi normativi, vedrà un incremento dell’afflusso dei corsisti e che si sta realizzando grazie alla professionalità e alla passione dei tanti soggetti coinvolti, ai quali giunga il plauso di questa O.S. per lo spirito con cui hanno superato le tante difficoltà logistiche, correlate alla acclarata esiguità di risorse economiche ed umane. Il S.A.P. ritiene, ed ha esortato in tal senso l’Amministrazione, a privilegiare al limite massimo del consentito, la formazione in presenza, soprattutto per quel che attiene le materie pratiche, per le quali si auspica sia ritagliato sempre un maggior spazio. È stato riferito a questa O.S. che in diversi istituti di formazione la carenza degli istruttori ha raggiunto dei livelli insostenibili e sono stati proposti in tal senso alcune modifiche per i futuri bandi, con l’intento di estendere la platea dei possibili candidati. Nello specifico si è concordato di spostare il limite di età per gli aspiranti istruttori a 50 anni, e di indire un bando apposito con l’indicazione delle scuole presso le quali, i medesimi verranno assegnati. Su tali proposte anche la nostra O.S. ha convenuto pur evidenziando che, aldilà della condizione emergenziale all’ordine del giorno, sia opportuno fare delle riflessioni sulle motivazioni che rendono poco appetibile, rispetto al passato, l’acquisizione di tali qualifiche, prendendo in considerazione anche i risvolti economici, evidentemente meno remunerativi rispetto ad altre tipologie di impiego. Oltre al fatto che è evidente come taluni uffici o reparti abbiano difficoltà a rendere disponibile, distogliendolo dalle consuete attività, un istruttore per l’aggiornamento professionale, dato che sommandosi alle troppe indisponibilità legate a diversi fattori, anche di natura sanitaria, rendono il quadro ancor più emergenziale. Raccogliendo un unanime consenso e con il medesimo intento, l’Amministrazione propone, fra i requisiti necessari per il corso di istruttore di guida, l’abbassamento al possesso della patente di guida certificato 2 invece del 4, che poi verrà giocoforza conseguito durante la fase corsuale. L’occasione è ghiotta per ribadire che i corsi di guida dedicati alle nuove leve devono mettere in condizioni gli operatori neo assegnati di poter guidare con sicurezza veicoli di elevata potenza anche in condizioni emergenziali, condizione che purtroppo oggi non si è raggiunta. Discorso a parte merita la proposta di unificare le due figure dell’istruttore di tecniche operative con quello di difesa personale, sul merito la nostra posizione è quella di fare un approfondimento, coinvolgendo i diretti interessati, e valutando, sulla scorta dei dati appositamente richiesti, di quante lezioni esclusivamente di difesa personale riescono a realizzarsi sul territorio, escludendo quelle somministrate negli istituti di istruzione. Tale proposta innesca anche una riflessione sulla multidisciplinarietà delle tre figure (tiro – tecniche operative – difesa personale) che soprattutto alla luce delle recenti acquisizioni (taser e spray urticante OC) richiede un aggiornamento dei moduli formativi, appurato che l’intento di evitare le colluttazioni e tutto quello che ne consegue permette di raggiungere l’obiettivo professionale contemperando l’esigenza di sicurezza e incolumità personale degli operatori. Il Presidente, a tal riguardo, ci ha riferito che un tavolo di lavoro è già all’opera per la rivalutazione e l’ammodernamento degli attuali moduli formativi. Per quel che attiene i programmi didattici si troveranno spazi per l’educazione finanziaria e per la capacità di comunicazione e l’uso consapevole dei canali cd “social”. Continua il monitoraggio dell’attuazione delle attività di addestramento e aggiornamento professionale sulle province del territorio, con l’esibizione di dati che tutto sommato evidenziano una crescita, pur permanendo, come abbiamo fatto notare, una estrema difformità fra alcune realtà estremamente virtuose ed altre evidentemente in difficoltà nel raggiungere obiettivi sufficienti. L’argomento, come assicurato, sarà oggetto di analisi e approfondimento, nelle successive occasioni di confronto.
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